Olbia, 13 ott. 2017-
Gli amici di Consorzio IVG ci inviano questo articolo di risposta all’avvocato Angelo Merlini sul caso Mater Olbia:
Vicenda Mater Olbia Hospital. La replica di Sardegna Reporter all’avvocato Merlini
In data 10 ottobre 2017 è prevenuta alla redazione di Sardegna Reporter, a firma dell’avvocato Merlini, una diffida su quanto pubblicato, con l’intimazione a smentire il contenuto nell’articolo pubblicato in data 6 ottobre u.s. puntualizzando, inoltre, sulle azioni penali e civili contro la testata.
Vorremmo significare all’avvocato Angelo Merlini che il diritto di cronaca, in Italia, è lecito e costituzionalmente garantito, fermo restando che Sardegna Reporter ha riportato situazioni, fatti e atti che sono la pura realtà su quanto riconducibile nell’intera vicenda. Per di più Sardegna Reporter, finora, si è attenuta a raccontare una minima parte di tutto quello che realmente e accaduto nell’arco di quasi 3 anni.
Quando l’intera Regione Sardegna, grazie a continui comunicati stampa (ad opera di chi?) accusava Alessandro Marini di essere un faccendiere, un truffatore e un sedicente amministratore di aziende, Lei avvocato ed altri personaggi, vi accasciavate al suolo soddisfatti, oltre ad essere ben accomodati in qualche hotel della Costa Smeralda o in qualche salotto buono romano molto probabilmente in compagnia di qualche soggetto politico, oppure in qualche ristorante gallurese, mentre il Marini doveva difendersi da false accuse (costruite da chi?).
È stato piacevole, per lei e gli altri personaggi infangare il Marini, riportando una distolta verità sui fatti realmente accaduti, fermo restando che al posto del Marini poteva esserci qualsiasi altra persona. Ora, sulla base della sua diffida, caro avvocato Merlini, lei ci accusa testuali sue parole: “ la vostra azione diffamatoria nei miei confronti, peraltro, ripetuta per ben due volte, è da qualificare come un mal orchestrato tentativo di colpire, attraverso la mia persona, l’intera operazione del Mater Olbia”.
Sardegna Reporter dichiara la propria amarezza per le sue gratuite accuse. D’altronde, se Alessandro Marini ha lavorato per tanti mesi per difendersi e successivamente ha portato alla luce situazioni veramente imbarazzanti che, peraltro, ha prontamente segnalato con documenti agli inquirenti e dopo diverso tempo al nostro giornale. Noi, una volta esaminati quei documenti, ci siamo resi conto che in questa triste vicenda c’era qualcosa di strano. Ed è attraverso quei documenti che sono scaturiti i due articoli da lei tanto contestati. Il nostro, in sostanza, è stato un giornalismo d’inchiesta su una vicenda dai contorni imbarazzanti, alla luce di più documenti ufficiali, per la maggior parte pubblici e alcune firme molto sospette di Tidu Maini, diverse tra loro se confrontate con l’unica originale in possesso agli uffici preposti.
In secondo luogo, per meglio chiarirci le idee, vogliamo approfondire il bilancio della Società Mater Olbia spa società inattiva? Ebbene, in quel bilancio figurano pagamenti di parcelle per professionisti (forse anche qualche avvocato?) per un totale di circa 700 mila euro a 10 mesi della sua costituzione.
A questo punto, per chiarezza nei confronti dei lettori, citiamo l’articolo 335 C.P.P. 1. che recita testualmente:
“Il pubblico ministero iscrive immediatamente, nell’apposito registro custodito presso l’ufficio, ogni notizia di reato che gli perviene o che ha acquisito di propria iniziativa nonché, contestualmente o dal momento in cui risulta, il nome della persona alla quale il reato stesso è attribuito”.
3 bis. “Se sussistono specifiche esigenze attinenti all’attività di indagine, il pubblico ministero, nel decidere sulla richiesta, può disporre, con decreto motivato, il segreto sulle iscrizioni per un periodo non superiore a tre mesi e non rinnovabile”. A noi risulta che il fascicolo con iscrizione del suo nominativo, in qualità di indagato, è stato aperto sia dalla procura della Repubblica di Sassari (febbraio 2017 PM Dott.ssa Maria Paola Asara), mentre per competenza territoriale è stato aperto nuovo fasciolo presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania (fascicolo numero 406/2017).
Vero è, tra l’altro, che il Mater Olbia doveva aprire i battenti prima nel maggio 2015, poi nel giugno 2016, successivamente nel giugno 2017 ed, infine, nel giugno 2018. Siamo sicuri che quest’ultima data sarà rispettata?
Considerato che lei continua a fregiarsi di essere il legale in rappresentanza della famiglia dell’emiro Qatariota, le poniamo qualche semplice domanda: di chi è la colpa sul mancato accreditamento del Mater presso la Regione Sardegna?
Di chi e la colpa se presso il tribunale di Tempio Pausania è pendente una causa civile per l’annullamento dell’atto notarile dell’acquisto del compendio ospedaliero?
Di chi e la colpa se l’ospedale, a tutt’oggi, è un cantiere a cielo aperto?
Di chi e la colpa sui licenziamenti degli operai che lavoravano all’interno del cantiere? Di chi e la responsabilità se i medici contatati hanno risposto negativamente all’invito del manager napoletano?
Di chi e la colpa se L’on. Giorgio Oppi aveva segnalato da tempo molte problematiche sull’accreditamento della struttura prendendosi gratuite critiche?
Di chi e la colpa se qualcuno ha chiesto alla Innovation Arch del Qatar, con sede in Lussemburgo, 17 milioni di euro e non e arrivato un solo euro?
Come mai il Qatar non ha sborsato un solo euro?
Forse i conti non tornano?
Di chi e la colpa dei 100.000,00 € pagati al pastore per abbandonare le terre, con atto notarile stipulato dal notaio Fabio Papaccio?
Di chi e la colpa del trasferimento della società da Cagliari a Olbia?
Di chi e la colpa se qualche euro sì e perso per strada? Come mai il sindaco di allora, Gianni Giovannelli, era presente all’ atto notarile tra privati presso il notaio Lamberto Corda in Cagliari?
Di chi e la colpa se qualcuno, per anni, ha raccontato alla stampa false illusioni, prendendosi gioco di centinaia di famiglie in difficoltà senza lavoro e con il miraggio di un posto di lavoro?
Ci pare esagerato e fuori luogo, avvocato Angelo Merlini, il tentativo di addossare a Sardegna Reporter responsabilità nel minare l’intera operazione del Mater Olbia. Lo ripetiamo e lo ribadiamo: sardegnareporter fa giornalismo e non ospedali e, soprattutto, non facciamo finte inaugurazioni e, in particolare, non costruiamo fantomatiche accuse su qualcuno per cercare di occultare altre gravi situazioni.
Noi di Sardegna Reporter siamo i primi a tifare per l’inaugurazione del Mater Olbia Hospital, come siamo stati i primi a far emerge situazioni imbarazzanti. Vorremmo significarle, inoltre, che gli atti depositati da tempo presso le Procure della Repubblica di Sassari e Tempio sono protocollati in nome della parte lesa, ossia Alessandro Marini, proprio in uguale misura come lei, avvocato Merlini, imperterrito, in rappresentanza della Shrp S.r.l., continuava a depositare istanze al dott. Domenico Fiordalisi sperando che lo stesso potesse richiedere il terzo mandato di cattura nei confronti di Alessandro Marini.
Per dovere di cronaca ribadiamo la nostra più totale estraneità ai fatti, ma e doveroso pubblicare in quest’articolo qualche firma che desta grossi sospetti sulla loro autenticità e gentilmente concessa dalla parte lese in questa vicenda, Alessandro Marini. Da parte nostra, in tutta questa triste storia, c’è un gran rammarico nei confronti della famiglia dell’emiro Qatariota, vittima illustre di un sistema nel quale è venuta a mancare, sotto tutti i punti di vista, la trasparenza.
Studio Legale Merlini
Spett.le Sardegna Reporter.it
Al direttore Responsabile
Con riferimento all’articolo apparso sulla Vs. testata nella tarda serata del 5 ottobre 2017 intitolato “Ancora sviluppi sul Mater Holbia Hospital. Noto avvocato olbiese finisce indagato” nel quale vengono proferite gravissime affermazioni non solo sulla mia persona, ma anche all’indirizzo di terzi, Vi invito a rimuovere immediatamente la pubblicazione che – per contenuti, toni e false rappresentazioni di una realtà inesistente – sostanzia un inaccettabile corpo (quantomeno) diffamatorio. Sarà in ogni caso mia cura interessare anche l’Autorità goudiziaria per accertare e perseguire penalmente sia l’autore (o autori) delle plurime ipotesi delittuose consacrate nello scritto, sia nei confronti della fontedi tali inammissibili informazioni.
Olbia 6 ottobre 2017
F.to
Avv. Angelo Merlini