Tempio Pausania, Il presidio ha chiesto le dimissioni e non la restituzione delle tessere elettorali.

Tempio Pausania, 23 nov. 2018-

Occorre fare un poco di chiarezza sull’articolo apparso stamani sul quotidiano La Nuova Sardegna, relativo a quanto successo durante il Consiglio dell’Unione dei Comuni di mercoledì 21 novembre.

Una data storica, senza dubbio, importante perché era la prima volta che un consesso che comprende 11 comuni dell’alta Gallura, usciva fuori dalla sua sede istituzionale per andare laddove era stato convocato da un gruppo di cittadini riuniti sotto lo slogan ABALI BASTA!!.

Risale a qualche settimana fa, infatti, la richiesta telefonica del presidio col sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, attuale presidente “pro tempore” dell’Unione dei Comuni, con cui veniva chiesta la possibilità straordinaria che ci fosse il sostegno da parte dei sindaci del territorio sulla lotta in atto.

Biancareddu, parlando al telefono con il sottoscritto, ha chiesto qualche giorno di tempo per intravvedere la possibilità giuridica che tale riunione si potesse svolgere all’interno del presidio, ossia i termini e le condizioni previste per questa possibilità che mai si era presentata prima d’ora.

Mercoledì scorso, davanti al consiglio dell’Unione dei Comuni Alta Gallura, si è vissuta una pagina forse storica, sicuramente unica, nella quale 9 sindaci, tutti i presenti (ne mancavano 2 giustificati), hanno rassegnato le dimissioni dal loro mandato se entro 10 giorni non venissero accolte le istanze che il presidio aveva chiesto ai vari organi regionali e al Ministero.

Chi ha fatto la richiesta di dimissioni, come atto estremo di responsabilità per la grave situazione sanitaria in alta Gallura? Ovvia la risposta, così come attestano le immagini di galluranews nel video (LINK). E’ stato il presidio, dopo un’assemblea interna nella quale si era deciso di chiedere questo gesto e poter contare per il prosieguo della lotta sulla unità del territorio, su questa battaglia di estrema importanza. La risposta è arrivata, immediata e per alcuni versi anche sorprendente, col primo SI alle dimissioni proprio del sindaco di Tempio Biancareddu. A seguire tutti gli altri sindaci che hanno mostrato sentimenti di unità seppure, in alcuni, anche molto sofferti.

Nessuna richiesta dal presidio è invece arrivata per un altro gesto che un sindaco (Fabio Albieri) ha sollevato, ossia la restituzione delle tessere elettorali.

La tessera elettorale non era e non è in discussione per le posizioni assunte dal presidio di occupazione. Ergo, per ritornare sull’articolo del giornale, nessun cenno viene fatto sulla valenza delle dimissioni di 11 sindaci e viene data importanza esclusiva alla restituzione delle tessere che sono state consegnate al presidio da Deiana, Albieri, Pisciottu e Biancareddu e alle future preclusioni di candidatura alle prossime elezioni regionali del 17 febbraio 2019.

Ciò e fuorviante e scorretto nei confronti di chi da 37 giorni presidia l’ospedale con tutte le conseguenze che ci sono nella vita di ognuno di noi e nella strategia del presidio stesso che aveva ed ha il solo compito di soppesare ogni questione relativa alla causa intrapresa, ossia la salvezza dell’ospedale. Certo ha poca, se non alcuna importanza,  la restituzione della tessera elettorale che, anzi, resta il solo strumento per cacciare i mercanti dal tempio mentre riveste una valenza politica se qualche furbetto vuole strumentalizzare il presidio che era, e resta, un baluardo inaccessibile alle magagne di questo o quel partito politico.

Da precise informazioni, il contatto con la prefettura è già avviato e nella prossima settimana i sindaci saranno convocati in audizione dal prefetto di Sassari per provare a risolvere la spinosa questione che è e resta non la restituzione di tessere elettorali, atto non richiesta da nessuno del presidio, ma le dimissioni dall’incarico di sindaci del territorio.

Quello delle dimissioni dei primi cittadini non è un argomento, è il solo argomento che era stato chiesto ed ottenuto dal presidio di occupazione del Paolo Dettori.

Tutto il resto è manipolazione sconveniente e mirata a invalidare il presidio stesso e chi sta portando avanti una causa comune per tutti i cittadini del territorio. Sulle tessere, stasera stessa, ci sarà un comunicato stampa ufficiale del presidio per chiarire anche la linea univoca che c’è sempre stata al suo interno.

Questo articolo nasce allo scopo di evidenziare la verità dei fatti accaduti peraltro riscontrabili semplicemente visionando le immagini su galluranews.

Antonio Masoni

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