Tempio Pausania, 24 gen. 2017-
Trasmetto questo comunicato del Comitato Civico Essere Cittadini di Tempio. Duro, veritiero, è l’esatto resoconto di un intero anno trascorso senza la possibilità di avere nella rete idrica acqua potabile. Paradossale? Assurdo? Drammatico? Tutto questi aggettivi uniti all’abbandono delle speranze che possa essere Abbanoa a risolverci il problema. Dovrebbe, ma non lo fa e noi, inteso il soggetto come comunità, che ancora resistiamo a questo vergognoso e incredibile disagio, senza manifestare se non tutti come leoni da tastiera e poco più. Azioni energiche, che spettano alla nostra amministrazione, non ve ne sono state, del tipo denunciare e contestualmente promuovere un’azione popolare volta a staccare la spina con questo vero verminaio di sfaccendati gestori di un bene pubblico che da qui dovevamo esportare e non acquistare. Beninteso, un esposto è stato fatto ma nessun minimo accenno di azione che cacci questa masnada della filibusta dell’acqua che è stata Abbanoa dalla sua nascita. Ovvio che questi hanno santi protettori nella politica che, al pari della nostra rete, fa buchi dappertutto, più attenta a garantirsi scranni dignitosi e ben retribuiti che ottemperare al bene comune. Da Soru in poi, solo una sequenza ininterrotta di cessioni di beni pubblici, tagli ovunque, sanità e scuole, in pieno supporto al neoliberismo di cui certo questa lettera del comunicato non parla. Ma sta tutto qui il problema. Ora anche i più stolti difensori dell’azione politica che hanno pensato che la diplomazia poteva risolvere qualcosa, forse stanno capendo qualcosina di più, forse anche qualche giornale di regime inizia a parlare di euro fallimento. Perché, cari esponenti del centro sinistra locale e regionale, non voler capire che uno Stato (pardon), uno stato, che non può fare spesa pubblica e tutelare attraverso essa lo stato sociale e tutti i privilegi che da esso derivano, pardon DIRITTI, è solo nelle mani di veri criminali. Che c’entra il problema dell’acqua? Sturatevi le orecchie e toglietevi le fette di cicoria dagli occhi: se si avesse il potere di spendere, cosa potrebbe impedire ad un amministrazione civica di rifare una rete idrica previo slaccio delle catene da una SPA fallimentare? Addurre le acque che si perdono del Limbara) Cosa impedisce ad uno Stato sovrano (questo si con la “S”!) di provvedere a costruire, spendere e creare lavoro? Complicato? Certo, peggio di così c’è solo l’ignoranza che ancora galoppa nella testa di questi euristi, unioneuropeisti de sta cippa!! (A. Mas)
Tempio Pausania: acqua di rete non potabile
Da un anno i cittadini tempiesi costretti a convivere con una criticità che sembra non avere fine.
Tempio, 24 gennaio 2017: è esattamente dal 25 gennaio 2016, come si legge nell’ordinanza sindacale n.3 che vieta l’utilizzo dell’acqua che sgorga dai rubinetti di case, negozi, bar ed attività commerciali in genere, a causa della presenza di metalli pesanti (Alluminio, Ferro, Manganese) superiori alle soglie consentite dalla legge, che i cittadini di quello che sulla carta è ancora un capoluogo di Provincia ed è noto in tutta la Sardegna come “la città dell’acqua” , sono costretti ad approvvigionarsi presso le pubbliche fontane o ad acquistare il “prezioso liquido” presso i supermercati che, con il perdurare di tale situazione, nel frattempo fanno affari d’oro.
Infatti l’utilizzo dell’acqua di rete, spesso torbida e scura, è consentito solo per l’igiene personale e della casa e non può essere bevuta né introdotta negli alimenti, in quanto può essere causa di seri problemi alla salute.
Convivere con una tale situazione, riscontrabile forse solo in alcuni paesi del terzo mondo, non è più tollerabile, anche perché le cause della non-potabilità sono note da tempo e le stesse sono esclusivamente riconducibili alla vetustà delle tubazioni e alla mancata manutenzione straordinaria degli acquedotti.
La storia rasenta il paradosso da quando poco tempo fa il Comitato ha scoperto che la nuova rete idrica, posata circa 10 anni or sono nel centro cittadino, in un periodo precedente alla nascita di Abbanoa, giace sotto terra inutilizzata per mancanza degli allacci terminali con le utenze finali, mai effettuati .
Il tutto nella pressoché totale indifferenza dell’Amministrazione, che inutilmente temporeggia, capace di fare causa all’Ente Gestore solo per ottenere la riduzione delle tariffe per le utenze pubbliche; e, dispiace dirlo, nella colpevole inerzia di gran parte della popolazione che, probabilmente rassegnata a questo stato di cose, si limita a pretendere da Abbanoa solo bollette rivedute e corrette, come se il diritto ad avere acqua potabile fosse oramai un miraggio e non una condizione imprescindibile del vivere civile.
Responsabile di tutto ciò resta comunque Abbanoa che, pur avendo la scusante di aver ereditato una situazione certamente non ideale da parte del precedente gestore locale, non ha saputo dare nel corso dell’anno trascorso la dovuta priorità alla questione, nonostante svariate rassicurazioni in merito.
Il Comitato Civico “ESSERE CITTADINI” chiede al Sindaco Andrea Biancareddu che si attivi in maniera finalmente decisa e intransigente in tutte le sedi, comprese quelle giudiziarie, qualora se ne ravvisassero i motivi, affinché questa situazione, che ha oggettivamente dell’incredibile, veda la fine e che dai rubinetti delle famiglie tempiesi torni a sgorgare finalmente acqua potabile, Il Comitato Civico chiede inoltre a tutti gli organi di informazione la diffusione del presente comunicato e una copertura dell’”evento” degna della sua gravità..