Tempio Pausania, Fatti e Misfatti del declino di una eccellenza sanitaria.

Tempio Pausania, 11 mar. 2017-

Ancora una volta a parlare di ospedale, a raccontare fatti e misfatti di un declino in atto dell’ospedale dell’alta Gallura.

Vorrei parlarti di una questione verificata con i miei occhi e col mio naso” – ci dice Anna Pasella, un’amica,  malata cronica che da anni sta lottando contro una polineuropatia originata dal diabete e che la costringe, purtroppo a frequenti visite, di giorno e di notte, al Dettori almeno per alleviare delle sofferenze indicibili. Credo che Anna abbia il record di strutture sanitarie italiane visitate per capire meglio come poter supplire a questa conseguenza così straziante della sua malattia.

Anna si riferisce alle nuove finestre che in questi ultimi tempi vengono sostituite da nuovi infissi, sempre in alluminio, a taglio termico però nelle stanze adibite alla degenza dei pazienti. Queste nuove finestre, avrebbero dovuto risolvere il problema delle vecchie, pericolanti e ormai giunte alla fine, senza garanzie di tenuta, i cui problemi hanno comportato rimedi empirici, da lenzuola a cartone, per arginare gli spifferi della inclemente azione dell’inverno tempiese. Già il fatto che vengano sostituite nel cuore dell’inverno, sarebbe azione da decifrare, ma resta il fatto che almeno si stia provvedendo e ciò appare positivo.

Per mia sfortuna visito spesso l’ospedale ma la mia segnalazione nasce da una visita effettuata per una persona ricoverata nel reparto di medicina. Sai bene, perché è naturale che avvenga, che in quel reparto più di altri, ci sono persone anziane e vecchie e che le stesse a fatica trattengano i loro bisogni fisiologici. Bene, durante un mio passaggio in una stanza, avverto un odore penetrante tipico e l’istinto porta immediatamente ad aprire la finestra per arieggiare la stanza. Mi accingo a farlo, ma mi accorgo che e finestre non hanno una maniglia interna. Dove dovrebbe starcene una, solo il foro che dovrebbe contenerla. Mi si dice che le finestre non si possono aprire per ragioni di sicurezza. Da successive visite effettuate in altri reparti, vedo che la situazione è la stessa, tutte le nuove finestre non sono dotate di maniglia ma  ne esiste una sola a disposizione del personale per aprirle

Ciò che racconta Anna è vero, esiste infatti una maniglia per reparto che alla bisogna viene usata quando c’è necessità di lasciar passare aria esterna dentro le stanze.

Mi sembra una cosa incredibile – aggiunge Anna – che non sia stata nemmeno prevista un’anta delle tre con vasistas, quel tanto che basta per fronteggiare i cattivi odori. Capisco la sicurezza ma qui si esagera“.

Tutto confermato, ovviamente, le ragioni sono quelle della sicurezza ma il ricambio dell’aria, senza andare a disturbare il personale sanitario per provvedere ad aprire con la maniglia (unica per reparto), appare come un’azione normale, previa richiesta con gli altri occupanti la stanza, in un paese altrettanto normale. A volte ci sembra di vivere in un altro posto, a metà strada tra il cerchio del Limbo e il Nono cerchio, quello dei traditori. Una popolazione sottomessa, senza possibilità di opposizione, in mano a chi si sveglia e decide di fare un po’…”come c…. vuole “.

Finito di scrivere di questo capitolo ne apriamo un altro che riguarda proprio la nostra interlocutrice.

Eh si, come tanti sanno, perché spesso scrivo di me e delle mie peripezie per alleggerire i miei forti dolori, – continua Anna – devo anche dirti di una spiacevole disavventura capitata una quindicina di giorni fa. Vengo assalita da dolori atroci e, come faccio sempre, vado a farmi fare il trattamento antalgico. Beh, oramai che solo la morfina mi concede qualche tregua, nel cocktail ci sono sempre il Toradol e l’Artrosilene. Con queste tre sostanze riesco a superare la fase acuta in attesa dell’arrivo della prossima, purtroppo inevitabile, “legnata”. C’è solo la morfina perché gli altri farmaci, abbastanza comuni nel protocollo dell’emergenza da dolore, non c’erano. Ti sembra accettabile questo“.

No, cara Anna, non è ammissibile così come non lo è che questo nostro ospedale gallurese debba continuare a subire l’oltraggio di queste privazioni continue. Sarete stanchi di leggere queste cose ma qualche anno fa, quando già era in atto questa lenta ed inesorabile caduta a picco, qualcuno pensava che la politica avrebbe provveduto. Ebbene, siamo a questo. Vedete un po’ voi cosa e in chi credere, ci auguriamo solo che non tocchi a nessuno dei politici interessati questa sorte. Perché, se dovesse capitare di sentire ancora la parola vergogna, saremo i primi a dirvi: arrangiatevi!. Vi risparmieremo il “noi ve lo avevamo detto”.

Sic transit gloria mundi!

Antonio Masoni

Related Articles