Tempio Pausania, 23 dic. 2017-
Incontro per caso un Babbo Natale che sta facendo le foto coi bambini in Piazza Gallura. In fila due o tre marmocchi che aspettano il turno. Seduto su una slitta, lui sorride a tutti e mostra felicità per quel che fa. Vengo chiamato da una persona che conosco e che attira verso di se la mia attenzione. Mi chiama, vado a accanto a lui. Nel frastuono della musica che in questa spazio della piazza dedicato ai bambini, è assordante, riesco ad ascoltare le sue parole.
” Quello vestito da Babbo Natale – mi dice – è Luciano Fenoli, un ambasciatore di pace che ha scritto un libro sulle due Coree, i due stati orientali più militarizzati del mondo. Ha scritto un libro che doveva essere presentato stasera allo Spazio Faber ma è stato spostato a gennaio perché ci sono degli intoppi legati agli spazi occupati dagli addobbi del Natale”.
Il personaggio è sicuramente particolare, ha un passato da far venire i brividi, tra le altre cose anche collaborazionista delle Brigate Rosse. Aspetto che finisca con le foto e vengo presentato a lui. Mi siedo accanto nella slitta. Inizia a raccontare. Nel 1973 ebbe – così ci dice – una rivelazione conversione con San Francesco che lo indusse ad abiurare quella sua attività eversiva e seguire Dio. L’incontro con un gruppo missionario dello Spirito Santo, fu per lui “il segno”, l’inizio della sua nuova vita da missionario e ambasciatore di pace.
“Diversamente – ci dice – sarei andato in vaticano e in Parlamento a mettere una bomba”. Da terrorista, e possibile stragista, a “terrorista di Dio” – come ci dice nella intervista che segue.
A proposito dell’intervista molto breve, mi scuso coi rumori della piazza che comunque fanno percepire le parole di Luciano. Per esserne certi, sollevate il volume. D’altronde, questo incontro è giunto inaspettato ed ero sprovvisto di microfono.

Fenoli, a conversione avvenuta, gira l’Italia per aprire centri per la pace, va anche negli States. Tre anni in Giappone e infine la Corea. Qui continua la sua pericolosissima missione di pace che punta alla riunificazione delle due Coree e che ha riassunto in un libro CD che mi ha donato e che contene testi e foto della sua esperienza.
Vittima, quando era un giovane cattolico, di abusi sessuali, si avvicinò al terrorismo ed a Curcio per queste ragioni. Fu per questo scomunicato. Uscito dal terrorismo, ha da allora lottato contro la pedofilia nella chiesa. Nella breve intervista fa anche il nome dell’ex arcivescovo Milingo, zambiano, dimesso dallo stato clericale nel 2009 che attirò l’attenzione dei media internazionali nel 2001 per essersi sposato con la coreana Maria Sung.
Il 18 gennaio 2018, presso lo Spazio Faber verrà presentato questo libro CD che racconta con foto, parole, una storia interessante e drammatica sulla Corea e dell’impegno di questo uomo, mai stato prete per le ragioni che ha spiegato nell’intervista, e oggi un feroce combattente contro la pedofilia nel mondo cattolico.
Antonio Masoni