Tempio Pausania, Spettacolo della Compagnia di Rebibbia al Teatro del Carmine di Tempio, martedì 21 novembre Teatro del Carmine, ore 21.00.

Tempio Pausania, 17 nov. 2017-

Iniziata con il concerto dell’Ensemble di fiati diretto dal maestro Fabrizio Ruggero, la stagione del Teatro del Carmine prosegue con un evento esclusivo in tutta la Sardegna. Martedì 21 novembre, alle ore 21, andrà infatti in scena “Il corno di Olifante”, spettacolo della Compagnia Stabile Assai della casa di reclusione di Rebibbia, la prima compagnia teatrale ad aver visto la luce all’interno di un istituto penitenziario, ancora oggi modello per i numerosi gruppi teatrali che lavorano nelle carceri di tutta Italia. Leitmotiv dello spettacolo della Compagnia di Rebibbia saranno la figura e il ricordo di Paolo Borsellino, accostato a quello del paladino Orlando (scelta che spiega il titolo dello spettacolo) che, secondo quanto racconta il poema che gli è stato dedicato, perse la vita insieme ai soldati del suo contingente nel vano tentativo di respingere un attacco dei Mori. Borsellino e Orlando, figure eroiche che operano nella retroguardia più esposta dei rispettivi schieramenti, saranno così i poli di una narrazione che intreccerà epoche tra loro distanti più di un millennio.

Fondata nel 1982 da Antonio Turco, responsabile delle attività culturali presso la Casa di reclusione di Rebibbia, la Compagnia, costituita in parte da detenuti e attori ex detenuti, fa del teatro lo strumento per mettere in atto (e non solo in scena) efficaci modalità di socializzazione e riadattamento di chi è o è stato ospite della struttura penitenziaria. Oltre che da detenuti ancora in regime di reclusione e da detenuti semi-liberi che fruiscono di misure premiali, la Compagnia è costituita da operatori delle carceri e musicisti professionisti. I testi degli spettacoli sono produzioni originali, veri e propri inediti, e vengono scritti con il concorso di tutti i detenuti. In più di trent’anni di attività la Compagnia Stabile Assai di Rebibbia si è esibita in centinaia di teatri, ricevendo premi e riconoscimenti per il grande rilievo sociale e culturale delle sue proposte. Tra i riconoscimenti più prestigiosi che ha ottenuto vanno ricordati la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel 2012 e il Premio Troisi risalente all’anno precedente. L’attività della Compagnia è stata raccontata dal regista Francesco Cinquenni nel documentario “Offstage”.

La scelta di Tempio risponde a una precisa motivazione. Lo storico centro gallurese è la prima città “riparativa” d’Italia. Nel mondo se ne contano poche. Le prime nacquero in Inghilterra grazie a Hull e Leeds, prototipi di un modello di “restorative city” che sta mettendo radici anche nel nord dell’Isola, più precisamente a Tempio Pausania, dove la scelta di costruire un grande carcere in sostituzione del vecchio penitenziario della Rotonda non fu ben accolta dall’intera comunità. Tempio venne allora scelta proprio per fare della comunità che incorpora territorialmente il carcere uno spazio di inclusione e di maggiore coesione sociale, un luogo nel quale riflettere sulla giustizia e la possibile reintegrazione nel tessuto sociale di chi l’aveva violata. In una “città riparativa” il carcere cessa di essere un luogo di detenzione votato all’esclusione sociale.

La rappresentazione teatrale è una delle attività inserite all’interno del programma dell’edizione 2017 della settimana della giustizia riparativa. La sua organizzazione si avvale del coordinamento dell’Associazione PsicoIus, del supporto finanziario dell’amministrazione comunale di Tempio Pausania e della consulenza scientifica dell’Università di Sassari, nelle persone dei professori Patrizia Patrizia e Gian Luigi Lepri. Concorreranno alla realizzazione del progetto anche la rete territoriale, in particolare la Casa di Reclusione di Nuchis, e il Liceo Artistico “Fabrizio De André”.

Lo spettacolo del 21 sarà gratuito, perché offerto dal Comune di Tempio Pausania e dalla Cinedigital. L’adattamento scenico è di Antonio Turco, regista dello spettacolo, e di Cosimo Rega e Patrizia Spagnoli. Al termine dello spettacolo, gli studenti del Liceo “De André” declameranno poesie scritte da detenuti della Casa di reclusione di Rebibbia, omaggiando la compagnia con loro produzioni artistiche. Alle 23,30, avrà luogo la tradizionale cena sociale aperta alla cittadinanza. Il giorno dopo, 22 novembre, alle 15, lo spettacolo verrà replicato all’interno del Teatro della Casa di Reclusione di Nuchis. Potranno assistervi ospiti e operatori della struttura carceraria.

Scritto da Patrizio Pacioni, adattato per la scena e diretto da Antonio Turco, “Il corno di Olifante” è lo spettacolo 2017 della Compagnia Stabile Assai. I contributi scenografici e la sceneggiatura sono di Paolo Mastrorosato, Cosimo Rega e Patrizia Spagnoli.

Tempio Pausania, 17 novembre 2017 

                                                                                                                                             Ufficio Stampa Teatro del Carmine

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