Tempio Pausania, 7 giu. 2016-
Nata così, tra le tante proposte che sui social rendono gli stessi degni di essere frequentati, e subito preso l’impegno da parte di un amministratore intelligente e attento come il sindaco Loddo, ecco che la proposta lanciata ieri su suggerimento di Letizia Fraschini, calangianese, giustamente orgogliosa nel volere la scritta Città del sughero agli ingressi del suo paese, è stata lanciata oggi nella riunione all’Unione dei Comuni.
“Ogni paese – dice Loddo – dovrebbe riportare nel cartello del proprio nome anche una sua precisa peculiarità, un connotato che la storia, il tempo od anche le recenti tradizioni, abbiano consolidato. La mia proposta prevede una spesa da parte dell’Unione dei Comuni per garantire questa cartellonistica nuova. Un marchio insomma in quel paese dove, ad esempio, un turista sta per arrivare. Per Calangianus, manco a dirlo, la proposta della mia concittadina è ampiamente legittimata e si chiamerà “La città del Sughero”. Poi Tempio potrebbe essere città dell’acqua, Aggius città di Pietra, Luogosanto città del Castello, Luras, città del Nebbiolo, e così via.”
Ovviamente la proposta deve essere perfezionata e si accettano suggerimenti che, su invito di Loddo, potranno essere discussi anche in questo blog e poi presi in esame dall’Unione dei Comuni, dietro l’assenso dei primi cittadini dei singoli paesi dell’Unione.
A noi sembra davvero una buona idea, con costi molto contenuti, e di sicuro anche beneaugurante per il prosieguo dell’attività dell’Unione, organo in questo momento fondamentale per portare avanti la coesione del territorio e le istanze di cui già abbiamo parlato (vedi Gallura: la città di paesi).
“I cartelli – conclude Loddo – verrebbero appesi agli ingressi deil’abitato e si accettano suggerimenti per far si che questa proposta sia definita nei dettagli e portata a termine”
Grazie al Sindaco Loddo ed a tutti gli altri sindaci del territorio che vorranno abbracciare questa proposta che, lo speriamo vivamente, possa contribuire a recuperare, anche se in minima parte, il deficit dell’appartenenza degli ultimi anni e agire come stimolo ed orgoglio per ritrovare quello smarrito concetto di identità, così prezioso e altrettanto perduto, che non deve naufragare assieme a tutto il resto. La Gallura tutta ha questa forza e chi ci amministra deve poter contare sulla popolazione quando deve far valere i propri diritti e le specificità che le sono dovute.
Antonio Masoni