Tempio Pausania, 24 ottobre 2014-
Il rischio concreto di chiusura delle scuole civiche della Sardegna, specie nei comuni minori, al centro di un convegno che si terrà giovedì 30 ottobre p.v. a Marrubiu (Or) nella sala consiliare del Comune. Invitati alla partecipazione anche il Governatore Pigliaru e l’assessore alla cultura Claudia Firino oltre alla Commissione Cultura e ad altri dirigenri della regione.
Lo stato di precarietà, nella quale si muovono le Scuole Civiche della Sardegna, era già stato denunciato in passato.
La situazione della Scuola Civica di Musica Tempio Pausania
La Scuola Civica di Musica ha le stesse perplessità sul futuro di questo importante servizio culturale. La procedura prevede che la Regione finanzi i Comuni in relazione al numero degli allievi e dei docenti. Dal Comune i soldi vengono poi erogati al Liceo Artistico De Andrè, sede attuale della Scuola Civica di Musica, che si preoccupa del pagamento delle competenze. I docenti hanno firmato tutti dei contratti che però non sono stati onorati in fondo dal momento che alcuni docenti non vengono pagati da mesi. I docenti, una decina di professionisti che tengono corsi di musica in altrettanti settori, inizieranno a novembre l’anno ma ancora sono nell’incertezza della sede dove le lezioni potranno svolgersi. Non si è certi della sede del Liceo Artistico e non si sa nulla ancora dell’alternativa proposta. Questi aspetti, chiamiamoli locali, aggiunti allo stato di paventata chiusura delle scuole della Sardegna. certo non risultano incoraggianti per chi spende il suo tempo nell’insegnamento con dedizione e professionalità accurata.
L’augurio è che si risolva il problema a monte, ossia che le Scuole Civiche siano finanziate dalla Regione poiché sono, in questa fase storica difficile e angosciante, una valida alternativa sociale per tantissimi giovani oltre che un importante aspetto culturale. A Tempio si spera che presto si sappia quale sarà la sede dove i circa 180, tra frequentanti dello scorso anno e quelli delle iscrizioni di questo nuovo anno, potranno lavorare.