Un farmaco specifico per la cura dell’artrite reumatoide si è rivelato efficace contro la vitiligine, la malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa sulla cute di chiazze non pigmentate, ovvero di zone dove manca completamente fisiologica colorazione dovuta alla melanina. La scoperta, i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine della rivista JAMA Dermatology, è di un team di dermatologi della Yale School of Medicine (Connecticut). Gli attuali trattamenti, basati sull’uso di creme steroidi e terapia della luce, non sono di fatto in grado di invertire il processo degenerativo. I ricercatori della Yale hanno pertanto concentrato le proprie attenzioni su una serie di farmaci già testati sull’uomo e noti come Janus chinasi (JAK) inibitori.
Un farmaco contro l’artrite cura la vitiligine – Il primo passo importante è stato fatto lo scorso anno quando, Brett King, assistente professore di dermatologia e autore principale della ricerca, ha dimostrato l’efficacia di un farmaco chiamato tofacitinib citrato, nel trattamento della perdita dei capelli causata da alopecia areata. Lo scienziato, assieme ad un gruppo di colleghi, ha dunque ipotizzato che lo stesso farmaco potesse risultare efficace per il trattamento della vitiligine. Si trattava di una ipotesi, tutta da verificare. King, assieme al collega Brittany Craiglow, ha dunque cercato dei volontari ai quali somministrare il tofacitinib.
Paziente 53enne completamente guarito – Il primo paziente è stato un 53enne con macchie bianche sul viso, sulle mani e in altre dislocazioni del corpo. Il paziente, prima di esser trattato, è stato messo sotto controllo per oltre un anno. Le macchie, hanno evidenziato i ricercatori, erano in aumento. Dopo due mesi di trattamento il paziente ha ottenuto la ripigmentazione parziale su viso, braccia e mani. Dopo cinque mesi, le macchie bianche sul viso e sulle mani erano quasi scomparse, con pochi punti restanti su altre parti del suo corpo. In particolare, tofacitinib non ha causato effetti collaterali negativi nel corso del trattamento.
Dermatologi vogliono ora estendere i test – “Anche se si tratta di un solo caso – ha sottolineato King – abbiamo anticipato il successo del trattamento sulla base della nostra attuale comprensione della malattia e della funzione del farmaco”. Ora saranno necessari ulteriori studi su un maggior numero di pazienti, così da confermare la sicurezza e l’efficacia del farmaco. “E’ un primo successo che potrebbe rivoluzionare il trattamento di una malattia terribile – ha concluso il responsabile dello studio -. Questa ricerca rappresenta un enorme passo avanti nel trattamento di pazienti con questa condizione”.