Tempio Pausania, “La presenza della cardiologia H24 non sposta di una virgola il trattamento dell’infarto perché sarà obbligatorio in ogni caso trasferire il paziente a Olbia”, ci scrive un medico dell’emergenza.

Tempio Pausania, 9 set. 2015-

Che lo diciamo noi potete anche non crederlo. Potete dirci che siamo approssimativi, superficiali o che siamo pessimisti. Questa notizia, apparsa ieri sulle richieste del sindaco Biancareddu al commissario Tecleme, di cui si è anche provato a sostenere le possibili conseguenze, sotto forma di ipotesi e di scenari futuri, e relativa alla cardiologia H24 e alla terapia semi intensiva, ha suscitato le perplessità di un medico dell’emergenza che ha tenuto, mantenendo il solo riserbo sul nome, a precisarci alcune cose che ora vi proponiamo confidando sul fatto che la gente dev’essere informata su questo argomento. Non si venga a dire poi che le cose non vi sono state dette o che si è fatta informazione distorta o faziosa. Dall’inizio è stato sostenuto, ed anche questa occasione ci è propizia, che il blog non ha una linea politica e non appartiene a questo o quel personaggio. Siamo per una corretta informazione e soprattutto per provare a dare un contributo alla precaria conoscenza che si ha sulla materia sanitaria e di cui, dall’inizio di questa penosa vicenda del Paolo Dettori e del suo depotenziamento, ci siamo occupati.

“La presenza dei cardiologi h 24 non cambierà di una virgola il trattamento di alcuni tipi di infarto e anche per gli altri; nonostante la presenza dei cardiologi, infatti, sarà sempre necessario centralizzarli ad Olbia. Se invece dovessimo andare con Sassari dovranno essere centralizzati a Sassari. Perciò è alquanto demagogico da parte loro  far credere che la presenza del cardiologo a Tempio cambierà la destinazione degli infarti. Questo perché il trattamento gold di alcuni tipi di infarto e’ l’angioplastica primaria (ne parlammo a suo tempo grazie al Dottor Loddo n.d.r.) che viene effettuata in un reparto di emodinamica entro due ore dal primo contatto medico. L’affidabilità della procedura è data dall’esperienza dell’operatore che, secondo la società europea di Cardiologia, dovrebbe eseguire circa 90 angioplastiche primarie all’anno per l’acquisizione della manualità necessaria a far si che non scolli coronarie.

Ciò ha determinato che il numero di popolazione su basi statistiche necessario per avere un’ emodinamica aperta 24 ore fosse minimo di 200000 abitanti con un’ incidenza prevista di STEMI ( il tipo di infarto che trova indicazione per tale procedura) tale da permettere a ciascun operatore in turno di operare con la dovuta esperienza. In più , e questo purtroppo è determinato dalla disinformazione della popolazione , tutti gli infarti di tal tipo che sfuggono al servizio 118 e che si recano “con i propri piedi ” al Ps vengono centralizzati dal 118 verso Olbia o Sassari in quanto esiste la rete cardiologica appunto per ridurre al massimo i tempi di intervento che come ti ho detto devono essere possibilmente inferiori alle due ore perché il tempo è’ chiaramente tessuto cardiaco che si perde con le conseguenze note in caso di ritardo nella rivascolarizzazione.

Perciò avere i cardiologi h24 a Tempio non sposterà di una virgola queste dinamicheIl depotenziamento dell’ospedale di Tempio non sarà peraltro accompagnato dal potenziamento di quello di Olbia.
Io lavoro anche in Ps ad Olbia e li sono lacrime e sangue. Gli accessi sono il triplo o il quadruplo di Tempio ed i posti letto sono fermi a più di venti anni fa quando la popolazione era la metà ma soprattutto non era composta da gente per lo più anziana se non vecchia, con le problematiche a questo fatto correlate.
I posti andranno al Mater Olbia ma non saranno posti letto di Geriatria o medicina o reparti che servono veramente per le esigenze dei locali. Ti basti pensare che il primo reparto che aprirà al Mater Olbia sarà la Pediatria che a Olbia è una vera eccellenza e, come sai, è primario Antonio Balata, tempiese.
Un altro serissimo problema è quello dell’ictus: secondo le linee guida i pazienti anziani affetti da ictus dovrebbero essere dimessi non oltre le 72 ore perché la degenza prolungata peggiora la situazione. Invece restano ricoverati per settimane con le conseguenze del caso. Non esiste rete per l’ictus nella nostra azienda che ormai è una delle patologie piu frequenti in acuto causa invecchiamento della popolazione. I pazienti devono essere portati a Sassari entro 4 ore e mezza per fare la trombolisi.
Se lo prendiamo noi, forzando la mano con la centrale operativa, finiscono a Sassari altrimenti se finiscono a Tempio od Olbia fanno l’Aspirina e nel caso in cui vengano trasferiti i tempi di trattamento si allunganoNon sarebbe stato meglio avere dei medici magari neurologi e due posti di intensiva per questi pazienti?
Grazie per la tua cortese attenzione, Saluti.
(lettera firmata)

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