Tempio Pausania, 13 mar. 2015-
Il Comitato Civico Essere Cittadini di Tempio, ha organizzato un’assemblea dei soci iscritti e dei simpatizzanti al fine di rendere noti i punti programmatici di particolare interesse da portare all’attenzione della prossima amministrazione civica, quella che uscirà fuori dalle elezioni di fine maggio.
Si è trattato di un lungo elenco di aspetti fondamentali che riguardano la città e il territorio, quasi tutti ben conosciuti e per certi versi anche ripetitivi, di un vero e proprio programma elettorale di una lista politica.
“Nulla di più falso e di inventato – ha dichiarato Paolo Sanna, Presidente del Comitato Civico – frutto di una attesa che aleggia in città (in previsione dell’appuntamento amministrativo e che vede spostamenti di nomi noti da una parte all’altra n.d.r)- Noi, come comitato, non abbiamo nessuna intenzione di proporre nostre liste politiche”
Chiaro che una certa stampa accreditata, quella che si dichiara imparziale e distaccata dalle forze in campo, ci mette del suo per convincere dell’esatto contrario quando, per la cosiddetta scelta etica e professionale, si allinea su posizioni filogovernative o su veri e propri apparentamenti politici. Informare non vuol dire avallare ciò che la politica esprime ma prenderne le distanze e cercare di supportare con dati certi quanto si afferma. Utopie? Forse.
Paolo Sanna ha espresso un certo disappunto su questi cinque anni di attività del Comitato, in considerazione del mancato disegno di condivisione con l’attuale amministrazione. Spesso le voci della gente non sono state ascoltate, nonostante alcune istanze portate avanti dal Comitato fossero di interesse generale.
“Ci auguriamo – questa la sintesi del suo intervento – che la prossima amministrazione sappia vederci come interlocutori tra essa ed i cittadini, così come scritto nella principale ragione dell’esistenza di un Comitato Civico.”
Tante le proposte e molti gli interventi dei convenuti all’assemblea. Proposte valide alcune, altre di speranza, altre ancora di soluzioni possibili e con costi ridotti per la realizzazione.
Tra i presenti, com’era nelle attese, anche diversi futuri amministratori che hanno ascoltato e preso appunti. Oggi, sapere che alcuni di loro sposeranno quelle proposte, è cosa certa e normale. In campagna elettorale le rassicurazioni sono d’obbligo.
Mi piace sottolineare alcuni interventi volti a provare a risolvere vertenze vecchie, come quelle della cultura e dell’ambiente che, da quando posso ricordare, non sono mai mancate in qualsiasi agenda o programma politico dei candidati. Tuttavia, alcune voci della gente presente, più di altre, sono apparse credibili e possibili.
Luigi Agus, noto esponente della cultura, storico dell’arte e presidente dell’Istituto Giulio Cossu, ha rivendicato la passività dell’attuale amministrazione su preziose risorse del patrimonio architettonico di Tempio, lasciati all’incuria e alla non fruibilità. Una signora presente ha chiesto che Tempio si facesse portatrice di attività di studio per far decollare quel sogno, spentosi negli ultimi decenni, di città della cultura, delle borse di studio per i giovani e di promozione di concorsi.
Tonino Selis, commercialista, ha ribadito che Tempio non è solo la città dell’acqua ma anche la città del vino. La Cantina Sociale Gallura è un fiore all’occhiello di questa città, riconosciuta come una delle cantine migliori d’Italia e non solo. Qualità da promuovere a tutti i costi unitamente alla considerazione delle eccellenze, non ultimo il compendio di Rinagghju, che una recente delibera del Comune ha assegnato alla Parrocchia del Sacro Cuore.
Giuseppe Gatto, artista, pittore e scultore, ha incentrato il suo intervento sull’Ufficio Turistico. “Giace in Comune un progetto mio e di altri esperti che prevedeva un adeguamento strutturale degli spazi interni ed esterni, in modo che diventi fruibile e utilizzabile per mostre e altri eventi di particolare interesse culturale”.
Giacomino Deiana, dinamico attivista di un’associazione sportiva che si occupa delle due e quattro ruote, ha rivendicato l’assenza di collaborazione negli ultimi anni da parte dell’amministrazione, nonostante alcuni eventi organizzati dalla sua associazione fossero di particolare interesse.
Mi è parso interessante il discorso dei Comitati di Quartiere, realtà mai decollate in città e che altrove sono attivi e molto propositivi, che dovrebbero confluire nel Comitato Civico, apportando idee e soluzioni a problemi inerenti quel determinato quartiere della città. In altre parole, le idee e le soluzioni ai problemi, devono nascere da tutti, organizzati in comitati o meno, ma deve essere l’amministrazione ad allacciare un filo diretto collaborativo con i cittadini, senza preclusioni né appartenenze politiche.
Il Comitato Civico Essere Cittadini. attivo dal 2010, in questi cinque anni di attività ha cercato il confronto su tematiche e problemi reali, ha sposato istanze, tra tutte mi piace ricordare quella sull’acqua e sulle perdite sia economiche che di acqua dell’ente gestore; ha seguito aspetti sociali, economici, ambientali. La parola ora passa ai futuri amministratori che devono cercare in un Comitato Civico le sinergie, frutto delle idee e delle intelligenze, devono smettere di parlare di condivisione e di compartecipazione all’attività amministrativa della popolazione. La realtà parla di una crisi straordinaria che obbliga all’emergenza. Smettete di fare populismo e di promettere cose che sapete di non mantenere. Le risorse non ci sono e saranno sempre meno. La strada dei finanziamenti europei, da più parti invocata, è possibile percorrerla per attingere a qualsiasi forma di aiuto sostanziale, ma occorre mettere i piedi per terra e ragionare su ciò che abbiamo, investire nel decoro urbano e nell’educazione civica per il mantenimento, se non il miglioramento, del patrimonio naturale, ambientale, architettonico che già si ha. Il disegno industriale appartiene a modelli distanti dalla nostra vocazione e dalle nostre peculiarità genetiche. La sola realtà che dobbiamo proteggere dal suo attuale declino, è quella del sughero. Il sughero è la sola industria che la storia ci ha lasciato ed abbiamo il dovere di starle accanto e contribuire alla sua rinascita.
Altri modelli da copiare non esistono. Tempio deve solo mantenere e tutelare l’esistente e provare a farlo col concorso di tutti, nessuno escluso.