Tempio Pausania, 26 mag. 2015-
L’assessore all’industria della Regione Autonoma della Sardegna, Maria Grazia Piras. è stata stasera a Tempio per parlare alle associazioni di categoria, ai cittadini di problemi riguardanti, soprattutto, la zona industriale e il settore sugheriero, veri nodi cruciali di questi anni anche se per diverse ragioni. L’incontro è stato promosso dalla lista Tempio Libera e Democratica
La presenza di Mariolino Azzena, delegato sindacale dei dpiendenti della Z.I.R., è servita ad appuntare sull’agenda del delegato regionale i problemi annosi dei dipendenti, tutt’ora in uno stato lavorativo precario, con la prospettiva di non avere futuro. Altro problema sollevato da Azzena è stato quello delle strade della ZIR e quello dell’illuminazione, pericolosa, fatiscente e assolutamente non confacente a quella che è il cuore produttivo pulsante della nostra economia. O perlomeno, che era il centro vitale dell’economia dell’alta Gallura.
Già, assessore Piras, il settore sugheriero, a me molto caro, che conosco molto bene nei suoi molteplici aspetti ma che, mi dispiace dirglielo, non ha bisogno delle cure di cui stasera ho sentito parlare. Non si ha bisogno ora di forestazione, della solita trita e ritrita sughericoltura di cui sento parlare da 30 anni a cui mai nessuno ha dato seguito, sempre impantanata dinanzi ai regolamenti di attuazione dopo essere stata proposta come legge.

Eppoi, caro Assessore Piras, è sicura che in questo momento di distruzione totale della nostra economia migliore, la forestazione sia il punto numero uno in agenda? Cosa mi dice delle centinaia di aziende che stanno sffrendo per mancanza di credito o che stanno chiudendo i battenti perché non hanno denaro per acquistarlo il sughero che c’è? E sa perché? Certo che lo sa! Lei pensa che la riforestazione, che come certo conosce inizia domani e la possiamo sfruttare fra 35 anni, sia la soluzione dei problemi del comparto? In quasi trent’anni di lavoro nel settore ho conosciuto un paio di leggi sulla sughericoltura basati anche su studi della Stazione Sperimentale del Sughero, che Soru letteralmente ha segato 10 anni fa, che individuò oltre 350.000 ettari di terreni a vocazione sughericola di contro ai soli 120.000 attualmente in essere. La nostra, caro Assessore, è una sughericoltura spontanea, per questo forse non possiamo attuare ciò di cui lei ha parlato. Non siamo il Portogallo e mai lo saremo. Da noi non si piantano le sughere come in Portogallo come se fosse un vigneto. No, noi abbiamo il miglior sughero del mondo perché è tutto spontaneo, compreso quel sottobosco che aiuta a mantenere intatta la nostra natura. E mi creda, si faccia un giro nei cortili delle fabbriche di sughero della zona industriale. Sughero ne vedrà anche troppo. Piuttosto aiuti a cambiare l’accesso al credito per le aziende, lotti anche lei contro il sistema che sta distruggendo lo stato sociale e che ha precise origini. Le banche non danno credito, le aziende soffrono e chiudono. Reggono solo i più forti mentre le piccole e medie aziende stanno patendo oltre ogni misura gli oneri fiscali, la mancanza assoluta di liquidità e il conseguente intervento nella manodopera che perde il lavoro. Questi sono i problemi del settore, non la riforestazione. Una soluzione potrebbe essere la cooperazione, ossia più soggetti che si consorziano in un soggetto unico, dalle maggiori potenzialità. Questa è già una soluzione. Il resto, mi dispiace dirlo, è solo propaganda e déjà vu et entendu.
Benvenuta a Tempio Assessore ma in questo momento puntiamo a salvare il salvabile.