ASL, la risposta dell’Azienda alla lettera del rappresentante del CIMO Sandro Grussu riguardante le trasferte dei medici a La Maddalena.

Olbia, 15 settembre 2014-

In merito agli articoli pubblicati in questi giorni dagli organi di informazione in merito alla lettera del segretario aziendale del Coordinamento italiano dei medici ospedalieri (Cimo), Sandro Grussu, sulle “trasferte dei medici a La Maddalena”, per un dovere di corretta informazione è la Direzione Aziendale a prendere la parola:

“Nell’attesa della riorganizzazione del rete ospedaliera regionale, questa Direzione ha cercato di garantire, senza non poche difficoltà, gli standard minimi di erogazione dei servizi in tutti i presidi ospedalieri della Asl 2”, spiega il Direttore generale della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda. “Ormai da tempo, purtroppo, assistiamo all’impossibilità di reperire personale disponibile a prestare la propria attività in sedi periferiche, come possono essere quelle dell’ospedale di La Maddalena, sia con contratti a tempo determinato che per quelli a tempo indeterminato. Questo provoca non poche difficoltà di carattere sanitario, sicuramente, ma anche, e soprattutto, di carattere organizzativo-gestionale. Nonostante questo, questa Direzione aziendale, convinta che l’interesse prioritario di un’azienda sanitaria debba essere  l’erogazione di prestazione sanitarie che rispondano almeno ai Livelli essenziali di assistenza (Lea), il 5 giugno 2014 ha siglato con le organizzazioni sindacali (si precisa che tra i firmatari vi è la Cimo, con il suo segretario aziendale) un accordo sindacale con l’area Dirigenza medico – veterinaria, affinché siano i medici degli ospedali di Olbia e Tempio, in caso di necessità, a coprire il turno delle strutture dell’ospedale di La Maddalena. Un accordo importante, siglato con l’unico intento di garantire anche alla popolazione di La Maddalena e ai suoi ospiti la sicurezza di poter contare anche nell’Isola di un’offerta sanitaria completa, che ha dimostrato la professionalità dei operatori sanitari di quest’Azienda”, spiega Fadda.

“Ora però, a tre mesi dall’accordo, uno dei firmatari dell’accordo stesso, anziché ricercare all’interno dell’Azienda un confronto costruttivo volto a  risolvere i problemi che interessano l’azienda dove lavora, lancia un allarme sugli organi di informazione”, aggiunge il manager, che si dice contrariato dai “periodici attacchi pretestuosi fatti da alcuni esponenti delle organizzazioni sindacali”, che altro non fanno che creare allarmismo tra la popolazione.

In seguito all’accordo sindacale – ricorda il manager – è il Direttore del servizio interessato ad avere la responsabilità di garantire, in proporzione alla sua dotazione organica, la coperture dei turni, sia in un ospedale che nell’altro. Nel caso del reparto di Radiologia, lo staff di Olbia, con 15 medici in servizio e 66.304 prestazioni erogate dal 01.01.2014 al 14.09.2014, copre i turni di La Maddalena per tre settimane al mese; Tempio invece, con 7 medici in servizio e 25.553 prestazioni erogate dal 01.01.2014 al 14.09.2014, copre i turni a La Maddalena una settimana al mese. Com’è possibile che siano solo questi ultimi a parlare di sospensione delle attività nell’ospedale di Tempio Pausania a causa delle “trasferte”? Nonostante l’attività del 2014 (periodo 01 gennaio – 14 settembre) nella Radiologia del “Paolo Dettori” sia aumentata dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2013, ciò a dimostrazione che le “trasferte”, se programmate, non vanno a ridurre o inficiare la capacità del reparto. In un’ottica di gestione aziendale della Sanità questo è un discorso inaccettabile”, conclude Fadda.

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