Calangianus, Sughero, Strade, Acqua, i temi trattati stasera nel convegno con Maninchedda, assessore ai LLPP della R.A.S.

Calangianus, 7 apr. 2017-

Organizzato dal PdS, Partito dei Sardi, alla cui segreteria c’è Franciscu Sedda, si sono svolti oggi all’Auditorium di Calangianus, interessanti lavori incentrati su temi cruciali di questo territorio, il sughero, le strade e l’acqua pubblica. Ospite d’onore, e a tutti gli effetti, la voce che avrebbe dovuto dare risposte allo scarso pubblico accorso (certo le 16.00, in un giorno lavorativo, non è l’ora ideale), l’assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Pigliaru, Paolo Manichedda.

I saluti del sindaco Loddo, l’intervento di Sedda, quelli programmati di Inzaina (vice sindaco) e poi l’assessore.

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Coordinato dal portavoce provinciale Giò Mura, che ha svolto anche le funzioni di moderatore, l’incontro è stato indicativo per apprendere, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che mamma regione non può dare quelle risorse necessarie a colmare l bisogni della Gallura, al più prendere nota e provare a farlo. Proprio l’assessore Manichedda, esempio tra i pochi in giunta, sta facendo abbastanza per la Gallura, Lo sblocco dell’acqua della diga sul Pagghjolu, dopo anni di immobilismo burocratico, ha partorito il recente atto dell’inaugurazione della diga stessa (marzo 2017) e sempre all’assessore va il merito dell’ultimo recente finanziamento della strada Fumosa che speriamo sia presto cantiere aperto. Certo, ci vorranno anni per vedere realizzate le opere, ma qualche cosa è stata fatta.

Ciò che lascia perplessi, è la totale assenza di informazioni economiche alla platea, una perversa dicotomia tra il non conoscere perché la Sardegna, così come il paese intero, sta colando a picco e la presunta volontà della politica di cambiarne il destino. Si cerca d proporre soluzioni microeconomiche ad un problema macroeconomico che si chiama Unione Europea e che sembra distante dal progetto politico del Partito dei Sardi. Nemmeno mezza parola su euro e Unione Europea, i veri mali del nostro tempo.

lo ha detto bene, un ragazzo laureato in economia alla fine del convegno.

Vorrei che alle prossime elezioni, un movimento indipendentista come il suo, caro assessore, si presentasse alla gente con una visione diversa delle cose, un progetto indipendentista ma che parta dalla spesa pubblica, quella che permetterebbe alla Sardegna di costruire, occupare e produrre e alla creazione di una Banca Centrale Sarda

Il resto della serata è stata impegnata da interventi che hanno messo in luce le deficienze del territorio, dalla crisi del sughero, con perdite attorno al 10%, tra forza  lavoro e fatturati, solo negli ultimi tempi. L’acqua, la situazione di Abbanoa, di cui ha parlato il Presidente del Comitato Civico Essere cittadini di Tempio, Paolo Sanna, che ha giustamente lamentato i quasi 15 mesi di assenza di acqua potabile nelle condutture della città. Le strade, con le incompiute della strada Fumosa per cui esiste ora il finanziamento, del ponte su Monte Pinu, veri spauracchi che rendono questa terra costretta a tragitti impercorribili e lunghi. Preoccupante l’assenza rimarcata da Marianna Bulciolu del sindaco Biancareddu e degli esponenti della sua giunta.

Nel video che accompagna questo breve resoconto potrete trovare le osservazioni degli intervenuti al dibattito.

Mi resta una postilla finale critica e poco accomodante. Non credo più a questa politica, non ci credo perché essa sta proponendo sempre la stessa lingua, divenuta inascoltabile. Si evita di andare a fondo per trovare la radice del male da estirpare.

Siamo indipendentisti ma convinti europeisti” è una contraddizione nei termini e nella sostanza. Egregio assessore, lei parla bene ma sta cosa è difficile da interpretare, perché si deve parlare di Europa dei popoli come il più clamoroso fallimento dal 2000 ad oggi, senza andare troppo a ritroso nel tempo, quando nei trattati europei si pose fine alle sovranità nazionali e si fu costretti all’obbedienza e alla sudditanza da Bruxelles. Perché Europa dei Popoli è qualcosa che piace a tutti, ma è stato altro quel che è successo. Di fatto, senza che nessuno si sia accorto, siamo diventati da sovrani servi, cosa che ai sardi, e lo ha ricordato anche lei per altre questioni, ci piace tanto. 

Le difficoltà di fare spesa pubblica? Ne vuole parlare seriamente o preferisce anche lei, che era sembrato parlare di sovranità, continuare a sciorinare ricette che sa bene non possono essere miracolose. L’elemosina di Bruxelles, parte delle nostre tasse che tornano indietro, non basta, occorre spendere denaro nostro, che proviene da una nostra “Banca Centrale” e non dalla BCE. Sarà questa la visone del mondo che quel giovane le ha ricordato con pacatezza ma con decisione per una nuova visione della Sardegna?

Agli interventi si sono aggiunti anche quelli di Antonio Addis e Bastiana Carta della minoranza in consiglio comuanae a Tempio e il simpatico e incisivo del signor Cualbu, un capocantiere che sta intraprendendo ad Alà de Sardi, suo paese, un progetto di produzione di sughero di alta qualità unito all’allevamento dei maiali, capaci di migliorare con la loro presenza anche la qualità di sugherete degradate riportando, in qualche modo, allo stato brado non solo l’allevamento ma anche la natura che ha permesso la nascita di questa pianta speciale per questa terra. Esperienza da capocantiere anche nelle strade, Cualbu, aveva partecipato alla nascita della diga sul Pagghjolu, una specie di memoria storica di quando l’efficienza di chi lavorava era abbinata alla possibilità di spendere. “Strade costruite in soli 60 giorni!” ci ha detto. Tempi lontani,caro signor Cualbu, ma l’amarcord non funziona più oggi.

Antonio Masoni

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