Tempio Pausania, “I consigli comunali non vengono fatti!”, nota del gruppo di minoranza Tempio Libera e Democratica.

Tempio Pausania, 22 giu. 2016-

“La minoranza consiliare è costretta ancora una volta ad urlare allo scandalo di Consigli Comunali che non vengono convocati. Ponendo da parte gli ultimi due, resi necessari dalla tempistica di legge che imponeva l’approvazione dei documenti relativi alle gestione economico/finanziaria della città, in seno ai quali è vietato, per regolamento, proporre e discutere di interrogazioni ed interpellanze, si deve rilevare che l’ultimo consiglio utile nel quale, attraverso gli strumenti predetti, si è data voce alle istanze della comunità, si è tenuto a novembre del 2015. Le interpellanze e le interrogazioni svolte in quella sede (come in tutti i consigli precedenti) sono rimaste senza riscontro. Nessun cittadino ha ricevuto risposte in ordine alle questioni legate alla gestione del rapporto tra il Comune ed Abbanoa, rispetto al quale, il programma elettorale addirittura esponeva a gran voce come imminente l’apertura di un tavolo di trattativa con Abbanoa per la corretta gestione delle risorse idriche di Tempio, per l’utilizzo proficuo di quelle e per la messa a punto di un programma di progettazione che ponesse fine al gravissimo disagio in cui versano i cittadini a fronte delle innumerevoli interruzioni del servizio di erogazione dell’acqua. Si deve gridare allo scandalo di fronte ad una giunta che non è in grado di prendere posizione rispetto alla manifesta mancanza di rispetto da parte della società regionale di gestione del patrimonio idrico, la quale mostra un totale disinteresse per la mancanza di acqua nelle abitazioni, negli uffici, nelle scuole ed in ogni dove. Si deve gridare allo scandalo rispetto alla mancanza di iniziative della giunta e del sindaco relativamente al fatto che ormai dal 25 gennaio 2016 (ordinanza sindacale n° 3) l’acqua non è potabile e, dunque, non è utilizzabile per gli usi quotidiani, costringendo la popolazione ad un gravissimo disagio ed a spendere denaro e tempo per portare dentro le proprie abitazioni l’acqua per poter bere, cucinare, vivere. Il sindaco e la giunta, incapaci su tutta la linea di fare fronte anche alle primarie necessità della gente, dovrebbero manifestare un adeguato senso civico e levatura politica e dimettersi in segno di protesta contro la Regione per le promesse non mantenute (si veda quella relativa ai finanziamenti sul Rio Paggiolu) e per contrastare e contestare la politica di totale noncuranza di Abbanoa nei confronti dei cittadini, i quali, però, sono costretti a pagare somme notevolissime per richieste improbabili come quella relativa ai conguagli (prescritti e non dovuti), come quella dei conteggi di consumi inverosimili di seguito alle recenti sostituzioni di contatori del consumo di acqua, i quali sono avvenuti nascostamente e senza alcun legittimo contraddittorio con gli intestatari delle utenze. Il Sindaco e la giunta dovrebbero dimettersi per la loro manifesta incapacità politica e sostanziale di difendere i cittadini tempiesi e di dare loro voce attraverso la democraticamente corretta convocazione dei consigli comunali. Vergogna. Tempio non è un feudo: è una libera città di quel libero e democratico paese che si chiama Italia.”

Monica Liguori, Tempio Libera e Democratica

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