Tempio Pausania, 18 dic. 2015-
Continua l’acerrima battaglia sul tribunale di Tempio, reo di essere al centro geografico di quello che a ragione è il cuore della Gallura. Le cose, come più volte espresse nel blog, non tengono conto né del fatto che la posizione della nostra città sia equidistante da tutti gli altri 25 comuni della ex provincia, né del fatto storico che ha dato a Tempio questa priorità in ragione anche delle carceri, sia le vecchie che quelle nuove di Nuchis.
I bisogni sono legati alla “fame” di Olbia che deve prendere tutto, compresi i respiri asmatici di un territorio privato di riferimenti comuni al resto dei paesi galluresi. Troppe le pene patite dagli avvocati del foro di Olbia, che a contarli sono pochi ma che, uniti dai disagi a cui, poverini, devono essere sottoposti quotidianamente, diventano un esercito. Il generale, che ha nome e cognome, di questo esercito è la stessa identica faccia che a Tempio ci veniva solo a caccia di voti. E chissà quanti ne ha presi e quanti ora, tra coloro che lo hanno fatto eleggere, avrebbero fatto marcia indietro. Nonostante tutto, anche alle ultime regionali, sti poveri cristi del PD locale, hanno preferito appoggiare, senza maschere sia chiaro, un candidato filo-olbiese, seppure non di Olbia. E tra loro, ve ne sono che ora gridano allo scandalo.
Se mal non rammento, oltre 700 voti furono distribuiti a candidati non locali, ed ora se ne stanno pagando le conseguenze. Ma tant’è! Si piange adesso, dopo che allora si era sorriso al fatto che un candidato locale, non importa di quale bandiera, non fosse stato eletto. Come dire, la vendetta che a sua volta diventa oggi scelleratezza, col senno di poi.
Un consiglio comunale straordinario e urgente, sarà svolto lunedì 21 dicembre prossimo presso la ex palazzina comando, alla Pischinaccia. Alle ore 10,00 si parlerà di tribunale e di uffici giudiziari.
Chiudo questa nota con una riflessione:
“Ci siamo accorti di quali danni arrechi la politica quando viene fatta non negli interessi della propria comunità ma solamente sotto la bandiera logora di un partito?”
Antonio Masoni
