Tempio Pausania, i falsi miti dell’economia spiegati a Pinocchio. Rubrica di economia a cura di Antonello Loriga

Tempio Pausania, 18 nov. 2014-

antonello loriga

Prima di addentrarci nel discorso riguardante la MeMMT,  (acronimo di( Mosler economics modern money theory), e’ necessario sfatare tutta una serie di pregiudizi su ciò che accadrebbe se uscissimo dall’euro, visto che per circa 15 anni abbiamo subito un terrorismo mediatico in materia da fare invidia all’ISIS . Tengo a precisare che la MeMMT non finisce con l’uscita dall’euro, ma inizia, in quanto costituisce di per se un rivoluzionario modo di fare economia una volta che un certo stato è diventato padrone della propria sovranità, sia essa monetaria che politica. Attraverso tutta una serie di teoremi facilmente dimostrabili con questo metodo di fare economia è facilmente raggiungibile la piena occupazione e la stabilità dei prezzi senza incorrere in livelli di inflazione. Per farlo è però necessario uscire dall’euro, dunque in questo articolo vorrei smontare alcuni di quei mantra con cui i media ci fanno il lavaggio del cervello terrorizzandoci che sarebbe un dramma apocalittico lasciare la moneta unica. Oggi la voglio fare facile e non vi carico di lavoro. Spesso vi sentite dire cose tipo quelle che seguono, ragioniamo su;

         Le crisi sono inevitabili, cicliche, temporanee:

vengono da sole e si autoregolano

…si autoregolano??

FALSO!!!

Le crisi economiche di qualsiasi natura e settore hanno sempre prodotto i seguenti effetti:
1) forte arricchimento per una minoranza elitaria che specula su privatizzazioni, acquisizioni e svendita di beni e servizi essenziali;
2) impoverimento per la stragrande maggioranza della popolazione che subisce la crisi ed è costretta a vivere in condizioni sempre meno dignitose.
Molto spesso le crisi sono costruite e pianificate ad arte
, perché i grandi capitalisti e i grandi gruppi finanziari, seducendo funzionari pubblici e politici, riescono col tempo a far introdurre regole di deregolamentazione che finiscono per avvantaggiarli non solo da un punto di vista economico, ma anche attraverso l’acquisizione di un maggiore potere di controllo sui cittadini.
La crisi attuale del debito, per esempio, è conseguenza di una doppia azione che possiamo definire “ricattatoria”:

1) introduzione di regole di deregulation che di fatto impediscono agli Stati di gestire e controllare la propria politica monetaria;
2) azione speculativa condotta dai gruppi finanziari sui titoli di Stato, che finisce per accrescere il debito e di conseguenza le difficoltà economiche delle persone che vivono in una determinata nazione.
Basta osservare ciò che accade oggi in Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia e ciò che è accaduto in passato in tante altre parti del mondo.
E’ proprio il consentire ai grandi gruppi capitalistici e finanziari di autoregolarsi la causa prima delle crisi
, che finiscono per produrre gli effetti desiderati dai grandi gruppi.
La nascita degli Stati moderni fu “auspicata” dalla volontà di persone altamente illuminate, con l’idea di porre un freno e un governo “democratico” all’impeto liberista di un’élite capitalista.
La storia ci insegna che i re, i sovrani, i rentiers finanzieri sono sempre esistiti e che hanno sempre dominato e gestito il potere per rendere suddite le persone.
Lo Stato democratico moderno rappresenta l’unica organizzazione di suddivisione di poteri finalizzata a regolare la vita economica e sociale del proprio territorio ed impedire che un enorme potere possa essere in mano di pochi.

“La libertà senza uguaglianza serve solo ai forti per dominare i deboli”
(Hugo Chavez) (1)

(1) Chavez in visita in Italia, ottobre 2005, Camera del Lavoro di Milano.

Tranquillo, la crisi passerà da sola!

 “Oh, quante storie: lo sappiamo che stringe un po’, ma poi passa…” FALSO!!!

Ma chi te l’ha detto? Quei mass media che fino a poco tempo fa dicevano che la crisi sarebbe passata nel 2010?
Le crisi servono a costringere gli stati a fare riforme strutturali, che consistono essenzialmente in:
– svendita dei diritti
– riduzione dei salari
– aumento della disoccupazione
– svendita di servizi pubblici essenziali 
(asili nido, scuole, ospedali, strade, sistemi di comunicazione, ferrovie, acqua, sistemi fognari, ecc..).
La giustificazione che ci viene data è sempre la stessa: “Ce lo chiede l’Europa”, ma le regole che ci vengono imposte dall’Europa ci costringono a sottostare alla decisione di adottare politiche di austerità.
Decisioni prese da pochi a danno di molti.
La crisi non passerà fino a quando i cittadini non agiranno affinché si realizzino politiche di piena occupazione, pieni diritti e pieno stato sociale.
Questo è possibile uscendo dall’Euro e applicando programmi come il Piano di Lavoro Garantito elaborato degli economisti della MMT (Teoria della Moneta Moderna).

         Lo Stato è come una famiglia, e come tale va gestito

 ..come una brava formichina, all’insegna del risparmio! FALSO!

Le famiglie non possono stamparsi a casa il denaro, lo Stato (se è uno Stato sovrano) invece sì.
Nel sistema monetario moderno (moneta FIAT) lo Stato sovrano della propria moneta e del relativo potere di emissione (potere oggi del tutto in mano ai noti oligarchi e tecnocrati finanziari arroccati in palese influenza presso la BCE), avrebbe le potenzialità per finanziare tutto il lavoro, la spesa sociale, la formazione dei suoi cittadini, senza quasi limiti quantitativi.
E allora, mentre nel circuito privatistico e micro-economico (cittadini ed imprese) è prassi normale che prima si risparmi e poi si spenda, questa idea diventa una pura bestialità se applicata al sistema macroeconomico, cioè se il suddetto obbligo viene imposto per legge ai governi.
Se il Governo, infatti, risparmia prima, e poi spende meno di quello che risparmia, significa che esso offre MENO opportunità finanziarie (per pagare stipendi, lavoro, scuola, sanità ecc.) in favore dei cittadini ed imprese rispetto a quelle che gli TOGLIE con la tassazione e con i tagli.
Cioè, secondo questa regola assurda e senza senso, lo Stato dovrebbe prima togliere (risparmiare) 100, e poi dare (spendere) 90, e via via sempre così. Se lo fa per dieci anni, lo Stato risparmia 100 e quel 100 viene sottratto all’intera popolazione (cittadini ed imprese). E così vediamo i nostri conti correnti e i nostri risparmi accumulati in anni di fatiche e sacrifici (compiuti anche dalle nostre famiglie in passato) calare come acqua in un imbuto.
Davvero un ottimo affare!!

“Salviamo l’involucro delle democrazie, mentre occorre annientarne il contenuto.”
(testo del libro The Crisis of Democracy, 1971)

       Le tasse servono sempre a sovvenzionare le spese dello Stato

 “…e quindi, caro Pinocchio, lo Stato ha bisogno dei tuoi soldini.” FALSO!!!

Questo è un mito che ci è stato inculcato sin dalle elementari, ma che è del tutto privo di fondamento, com’è falso il mito per cui lo Stato debba essere gestito come una famiglia.

Ciò sta avvenendo soltanto nella zona Euro, perché gli Stati hanno perso la loro sovranità monetaria e sono costretti a rivalersi sui cittadini per finanziare la propria spesa.

Al tempo della Lira non era affatto così.

USA, Giappone, Cina, Brasile, Svezia, ecc. ancora oggi quando devono far fronte a spese stampano moneta e con essa si autofinanziano.

La maggioranza delle persone pensa che anche al tempo della Lira il governo riscuotesse delle tasse e raccogliesse fondi vendendo titoli per poi finanziare la propria spesa e che il governo avesse bisogno dei nostri soldi per spendere in infrastrutture, servizi sociali, scuole ed asili, ecc.

Invece, tutti gli Stati con moneta “fiat” (1) sovrana adoperano lo strumento delle tasse e dei btp per mantenere stabili i prezzi e l’inflazione.

La MMT ci ricorda che uno Stato che emette una moneta sovrana non ha alcun bisogno di essere finanziato dalle tasse dei cittadini. Con una valuta sovrana lo Stato può spendere per pagare le proprie spese (dipendenti pubblici, forniture, ecc.) e per immettere denaro nel circuito economico.

In uno Stato con moneta propria le tasse che vengono riscosse dai cittadini, ed i titoli di Stato, non servono per pagare la spesa dello Stato, ma ad offrire ai risparmiatori una alternativa di investimento rispetto ai fondi di investimento, e servono per condurre la politica monetaria, ovvero: decidere il tasso di interesse e controllare l’inflazione.

Bene credo per oggi possa bastare, non vi preoccupate di stupidaggini ne hanno inventato tante ci risentiremo presto.

  Antonello Loriga

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