Tempio Pausania: i dettagli della vicenda del Pronto Soccorso.

Tempio Pausania, 15 aprile 2014-

Al Pronto Soccorso dell’ospedale Civile Paolo Dettori, ci hanno chiarito i fatti successi la notte tra domenica e lunedì scorsi (quindi non quella tra lunedì e martedì come riferito in precedenza). Intanto la vicenda:

Franco Melis, circa 50 anni, si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale in uno stato di iperglicemia elevata, resa ancor più pericolosa a causa della quantità di alcool ingurgitata. Il medico del PS, Libero Mureddu, ha cercato di calmare il Melis che sbraitava in preda ad uno stato di disperazione, resa tragica per la mancanza di lavoro che più volte faceva presente al dottore del PS. A tal proposito egli non è nuovo a manifestazioni estreme. In passato  ha minacciato in passato di buttarsi giù dal terrazzo dell’ospedale, dov’era salito,  se non trovava un lavoro. 

I carabinieri sono sopraggiunti perché chiamati da persone che hanno assistito alle urla del Melis. Nel frattempo egli ha preso a calci la guardia giurata, Salvatore Fadda, provocandogli delle lesioni guaribili in circa 20 giorni. Il medico, a quanto sembra, non ha subito danni di rilievo. Il Melis non ha causato danni alle strutture del PS così come spesso in passato altri hanno fatto.

Il medico con cui abbiamo parlato ci ha riferito di un uomo che tirò fuori un coltello pattadese, più simile ad una spada, che solo grazie all’abilità del medico stesso nelle arti marziali, che lo buttò giù a terra bloccandolo e facendolo poi arrestare, non causò danni a persone. Ci hanno raccontato di esagitati che hanno divelto porte interne del PS, di ubriachi molesti ed aggressivi, facendoci intendere che la sicurezza del personale è sempre a rischio specialmente la notte quando la sbarra si apre e l’accesso all’ospedale avviene senza filtri di nessun genere.

Tra l’altro le guardie giurate sono pagate per sorvegliare le strutture e non per difendere da eventuali aggressioni.

Tornando alla vicenda, non è stato possibile arrestare Melis perché mancavano i presupposti e quindi dovrà rispondere in sede processuale dell’aggressione essendo stato denunciato dai carabinieri.

Questa triste vicenda, ancora una volta, è il grido disperato di una situazione di assoluto disagio della povera gente senza lavoro e con dietro una famiglia numerosa. Non vogliamo trovare attenuanti, perché il Melis è anche malato e quindi sa bene che l’alcool non fa altro che peggiorare oltre che la sua malattia anche il suo stato psichico. Resta il fatto angosciante di una vicenda finita per fortuna con molta paura e qualche ferita ma che pone il triste problema della sicurezza del lavoro in ospedale dove ci si imbatte in varie tipologie di umanità dalle poliedriche sfaccettature e dai mille problemi.

Mettiamo il personale dell’ospedale nella situazione di lavorare in sicurezza!

Torniamo alla vicenda

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