Tempio Pausania, Il Paese di Acchiappacitrulli. “La furbizia e la truffa sdoganate dal sistema”, a cura di Lucio Verre.

Tempio Pausania, 14 gen. 2015-

Vi ricordate di Pinocchio? Forse non tutte le persone sotto i trent’anni lo hanno letto, ma il nostro Collodi è stato uno degli autori più letti al mondo. Certo oggi le fonti di lettura e comunicazione sono molto variegate; tra le chat, i social network, le pagine Internet si legge molto e, qualche volta, il libro è un po’ dimenticato. Personalmente penso che i libri siano, soprattutto quelli scritti un po’ di anni fa, una risorsa non sostituibile. Nella fretta e conseguente approssimazione generalizzata del pensiero, un libro pensato, scritto, corretto, rivisto, modificato, rimaneggiato nel tempo, ritengo abbia la possibilità di esprimere qualche cosa di più che il solo pensiero dell’autore. Risulta essere il frutto dell’intuizione, cioè di una capacità complessa di prevedere gli avvenimenti o di descriverli con una validità universale in un processo di razionalità tacita, non esplicitabile in modo sequenziale. E’ il frutto del ragionamento olistico che, in un solo istante, è capace di condensare innumerevoli ragionamenti analitici.

Per quanto detto, del libro di Pinocchio vorrei ricordare il capito XVIII perché, a distanza di anni, il racconto è così attuale che mi è utile per l’argomento che vorrei trattare. Ricordo sinteticamente, per chi non lo avesse letto o lo avesse dimenticato, il contenuto del capitolo citato; si racconta di quando Pinocchio, mandato dalla fata Turchina incontro al suo Babbo, incontra il Gatto e la Volpe che lo convincono a andare con loro per moltiplicare il denaro seppellendolo nel Campo dei Miracoli. Prima della semina del denaro, i tre arrivano in un paese di nome Acchiappacitrulli. Il paese è pieno di poveri e di disperati di cui si intuisce il precedente benessere. Collodi così lo descrive: <<In mezzo a questa folla di accattoni e di poveri vergognosi, passavano di tanto in tanto alcune carrozze signorili con dentro o qualche volpe, o qualche gazza ladra, o qualche uccellaccio di rapina.>>. E’ un paese tanto particolare che quando Pinocchio, dopo aver seppellito le monete d’oro nel Campo dei Miracoli e essersi accorto che il Gatto e la Volpe gli avevano rubato i soldi, si rivolge al Giudice e ai Gendarmi per ottenere giustizia, viene immediatamente arrestato e condannato alla galera. “Cornuto e mazziato” come dicono in Campania.

Ricordo tutto questo perché mi sembra una rappresentazione dei tempi che stiamo vivendo. Le parti più deboli (anziani, giovani , malati, emarginati, ecc.) sono attaccati da ogni parte da una miriade di “furbi” che cercano si sottrarre loro del denaro in modo truffaldino. Non solo, le leggi in molti casi tutelano chi ha truffato, se la truffa e ben congeniata. Aziende che promettono sulla carta benefici per i clienti e poi, per cavilli normativi (o anche senza), non mantengono. Enti pubblici che vedono il cittadino come bancomat da svuotare. Costi e/o tempi proibitivi per cercare di ottenere ragione davanti a un giudice civile o amministrativo. I cittadini si sentono abbandonati e vivono una vita priva di serenità. E’ una vita costellata da continue piccole ansie e preoccupazioni che, messe insieme, stanno peggiorando fortemente la percezione della qualità dell’esistenza. Se non sono tra le categorie attrezzate da un punto di vista giuridico e smaliziate nell’interpretazione delle norme, hanno scarse o nulle possibilità di difendersi e debbono inevitabilmente soccombere. E tutto questo nella quasi totale indifferenza o, peggio, nella difesa della ineluttabilità del sistema. Oltre al fatto che mi sembra, pragmaticamente, che il comportamento furbesco sia direttamente proporzionale alla stupidità umana, visto che porta una nazione alla rovina,

mi sembra un segno di grande inciviltà permettere che una simile cultura possa diffondersi in maniera così ampia e pervasiva. Mi chiedo se dobbiamo aspettare la giustizia divina o sia il caso di incominciare a cambiare i nostri comportamenti per migliorare la nostra società.

Sulla dimostrazione “scientifica” della stupidità presente nel sistema, dirò in altra occasione. Intanto mi auguro che il fondo, che dobbiamo inevitabilmente toccare, sia vicino per incominciare a migliorare.

Buona giornata a tutti.

 Lucio Verre

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