Tempio Pausania, Le psicosette, da fantomatiche diete per la guarigione a donazioni in cambio di future ricchezze.

Tempio Pausania, 17 mar. 2018-

Smantellata la psicosetta della dieta macrobiotica dell’ennesimo millantatore truffatore di cui questa nostra derelitta nazione sembra invasa. Notizia di questi giorni, Mario Pianesi e la moglie avevano messo in piedi il sogno di raggiungere la guarigione attraverso una dieta macrobiotica, praticamente assunzioni di aria e poco più.

fonte tiscali

E’ di pochi giorni fa la notizia della psico-setta macrobiotica che costringendole i propri adepti, spesso malati, a diete da fame con il miraggio della guarigione. Chi finiva nella setta era costretto a lavorare gratis e a donare soldi in continuazione. Dietro a quella che la magistratura ha definito una holding dell’alimentazione naturale e della sofferenza, c’era il guru Mario Pianesi, un pioniere del settore, inventore della dieta Ma.Pi., che vantava contatti ad alto livello nel mondo scientifico ufficiale. A distanza di qualche giorno spuntano le prime inquietanti testimonianze. “C’erano talmente tante regole – ha detto una donna vittima del regime psico-alimentare di Pianesi – che era impossibile adempierle tutte. Questo provocava un senso di colpa e così, secondo me, ci teneva sotto controllo. Non potevamo frequentare persone non macrobiotiche. Al massimo, brevemente, qualche parente. Poi c’erano gli obblighi personali, innumerevoli: il divieto di ballare, di ascoltare musica, di usare internet e i cellulari, i vestiti non dovevano essere né viola né verdi né neri. Il rosa era vietato per gli uomini. Le donne dovevano portare una gonna lunga e non aderente, né stivali o scarpe con i tacchi. La donna, che quando è stata fagocitata dal gruppo aveva poco più di 20 anni, e stava per laurearsi in Scienze politiche, oggi di anni ne ha quasi 50. Per aderire alla setta fu rapidamente convinta ad abbandonare la propria famiglia e anche la sua città natale. “Non potevano tingersi i capelli, truccarsi, usare profumi, durante il ciclo mestruale era vietato lavarsi – spiega sulle pagine de Il Resto del Carlino -. Le unghie potevano essere tagliate solo il martedì o il giovedì. Era obbligatorio alzarsi con il piede sinistro. Le donne, particolarmente le sposate, potevano intrattenersi solo con le donne, gli uomini solo con gli uomini. Gli uomini non potevano portare barba o baffi e capelli lunghi, orecchini o tatuaggi. Anche la cravatta era vietata, salvo occasioni importanti. Alle donne era interdetta la vita sociale pubblica ed erano vietati massaggi a uomini diversi dal marito. In un primo momento, ad alcune era concesso farli a Pianesi, a suo dire un’opportunità per avere energia”.

Molti erano indotti ad abbandonare le cure tradizionali, nonostante gravi patologie, abbracciando l’alimentazione imposta. Dovevano lavorare sottopagati in decine di locali e punti vendita “macrobio” in Italia, del cui marchio in franchising Pianesi e i suoi avevano la gestione. Negli stessi luoghi venivano spesso agganciati dalla setta. I figli dei seguaci crescevano isolati dalla società, considerata negativa. Le regole erano ossessive. Senza l’assenso del guru non ci si poteva neppure sposare. Gli obblighi , naturalmente, “erano mascherati da consigli. Ma non era possibile disattenderli. Percepivamo Pianesi come il nostro salvatore, un dio”. L’impero di Pianesi rischia ora di crollare per sempre, a causa di una ex adepta che nel 2013 ha denunciato tutto, dando il via all’indagine durata cinque anni. Secondo gli inquirenti il guru della psico-setta era a capo di un’organizzazione che gli permetteva di gestire ingenti flussi di denaro. Sul suo conto finivano milioni di euro. I reati contestati a Pianesi e a sua moglie sono molteplici: associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamento, lesioni aggravate ed evasione fiscale.

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Le foto raccapriccianti di come alcune persone si sono ridotte dopo la presunta cura, lasciano intendere di cosa sia stato entrare in questa cosca di malati mentali travestiti da salvatori dell’umanità.

Le analogie con altri esempi di cui ci stiamo occupando da tempo, sono evidenti. In totale asservimento agli ordini impartiti, migliaia di persone seguono fedelmente qualsiasi disposizione gli venga data, senza un minimo cenno di critica e senza controbattere su nulla. Molti mesi fa, esaminando dallo stesso angolo di visuale il fenomeno COEMM, abbiamo scritto che si trattava di una setta, con una coercizione del pensiero che era manipolato in virtù non di una guarigione da un male ma di una chimera chiamata quid, ovverosia soldi che sarebbero dovuti entrare nelle tasche degli adepti. Nella vicenda truffa Coemm, esistono strumenti usati di diversa natura, in particolare si è giocato con la povera gente facendola illudere di un domani meno doloroso, le somme erano esigue per chi aderiva, ma la forma di manipolazione mentale era ed è la medesima del caso della dieta macrobiotica. In pochi si erano chiesti chi fosse il suo ideatore, da quale mondo provenisse, quali erano le sue garanzie imprenditoriali, quali verità avesse ostentato per sdoganare un progetto del genere. Dopo 2 anni e mezzo, la farsa continua con evidenti perdite sul campo. Qualcuno forse aveva visto il film “Risvegli” nel quale un medico, attraverso una terapia sperimentale, riuscì a portare malati di mente ad una accettabile, seppure transitoria, esistenza. Esiste, dunque, la possibilità di capire e di ragionare su quanto si intuisce. Nel caso Coemm, qualcosa si muove al contrario, una imponente massa di iscritti sta andando via, portando con se la vergogna di averci creduto e l’illusione che sembrava tutto vero. 

La truffa per essere credibile deve contenere due elementi sostanziali e imprescindibili: 1) Esca 2) benefici ipotetici e realistici. Il Coemm ha usato l’esca del misero eurino per convincere i suoi associati che presto sarebbero arrivati i 1.500 euro mensili (beneficio ipotetico). La truffa diviene aggravata per alcune differenti ragioni tra cui “…Gli artifizi e raggiri, dunque, devono essere tali da trarre in errore la vittima mediante la falsa rappresentazione di un pericolo inesistente. Infatti la ratio dell’aggravante in oggetto si ritiene risieda nella natura particolarmente insidiosa de facto di chi fa percepire all’offeso un timore di un pericolo che non sussiste, specie perché il più delle volte costui versa in una situazione psicologica più debole rispetto all’agente”. E di raggiri, menzogne continue e pericoli che incombevano sugli iscritti, sotto forma di mancata erogazione dei 1500 euro, o di carta servizi o di vattelapesca quidcoin, venivano espresse dai loro siti, dai social, dai TG monotematici e senza contraltare, da spazi pubblicitari acquistati ad hoc.

Ma vi è di più, perché oltre alla truffa aggravata esiste anche una ipotesi di associazione a delinquere perché nell’affaire coemm non c’era una sola persona responsabile ma erano diversi che sprigionavano la stessa veemenza sui malcapitati, più volte trattati come tumori semplicemente perché dovevano essere spaventati andando via. La cricca conosciuta è nota, ma forse ci stanno anche altre persone nascoste nell’ombra che hanno reso possibile questa organizzazione preservandola e tutelandola.

Per la truffa della dieta sono occorsi moltissimi anni prima di vederla distrutta, per il Coemm, per quanto è dato conoscere, ci vorrà meno tempo.

Le sette distruggono l’individualità delle persone per poi schiavizzarle. Le vittime sono principalmente persone fragili, che stanno vivendo un momento particolare della propria vita e, nell’illusione di poter essere aiutate, si affidano ciecamente a individui dalla personalità di solito forte ma orientata al solo profitto personale. (tiscali)   

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