Tempio Pausania, nasce da un giovane seminarista una sfida alla crisi che attanaglia moltissima gente. Promuove, organizza una raccolta alimentare di beni di prima necessità.

Tempio Pausania, 12 febbraio 2015-

Un giovane studente dell’Istituto Tecnico Commerciale Don Gavino Pes, appena 17enne, Christian Floris, spinto dal momento di difficoltà che vede ogni giorno centinaia di famiglie in gravi difficoltà economiche, ha deciso di muovere se stesso e le coscienze dei suoi colleghi studenti e dei suoi concittadini, senza appoggio di altre strutture organizzate che già operano, con successo, nel territorio. Ha chiesto al Dirigente scolastico un’assemblea durante la quale ha dichiarato di voler effettuare una raccolta alimentare per il 27 febbraio, di mattina. L’assemblea ha detto si. Il giovanissimo Christian ci ha contattato per dare spazio a questa sua bellissima e quanto mai utile iniziativa sociale.

« Ciao Christian, vuoi raccontarci  intanto chi sei e qualcosa di te. »

«Mi chiamo Christian Floris, ho 17 anni. Sono nato l’8 novembre del 1997 .domiciliato a tempio Pausania presso il seminario. I miei studi li svolgo presso l’Istituto Tecnico Commerciale Don Gavino Pes»

« Intanto ricordiamo che tu ci hai scritto perché ti è venuta in mente un’idea per provare a alleviare le gravi situazioni di disagio che vedi ogni giorno. Noi molto volentieri, quando si tratta di queste tematiche, siamo sempre dalla parte di chi fa piuttosto di chi dice di fare e poi si ferma al “toc” alla porta e scappa via. Parliamo dell’iniziativa. Di che si tratta?»

«L’idea nasce dal mio spirito che rifiuta di assistere ogni giorno a questa situazione così grave che vede troppa gente con la difficoltà anche di comprarsi il pane.  L’iniziativa è quella di una raccolta di beni di prima neccessità, per aiutare coloro che in questo momento non riescono ad arrivare a fine mese. Viviamo in un contesto dove la crisi e la mancanza di lavoro si fanno sentire e sono sempre di più le persone senza lavoro e con figli a carico che non riescono ad avere cibo a tavola tutti i giorni. Io, giovane tempiese di appena 17 anni, cerco nel mio piccolo di mettere in pratica quello che la fede mi ha insegnato, cioè aiutare il prossimo»

« A tuo avviso bisogna essere per forza illuminati dalla fede per avere questo genere di iniziative oppure è solo un problema di coscienza?»

«La fede per me è fondamentale, l’insegnamento cristiano è certo un input incredibile . Tuttavia, ritengo che si tratti sempre di sensibilità e di coscienza. Io credo che chi ha di più, in questo momento drammatico, debba dare, senza se e senza altri scrupoli. Il gesto del “donare” è qualcosa che nutre quanto il cibo, almeno l’anima e ci lasci tutti appagati e felici almeno quanto i destinatari del nostro dono, se non di più

« Come si pone un giovane come te dinanzi a ciò che immagino sia stata per te la scoperta di una realtà così drammatica. Secondo te, quale potrebbe essere la soluzione, almeno quella più attuabile?»

«L’attuale momento di crisi che colpisce il nostro paese è sempre più pesante, ed io, così come tanti altri miei coetanei ci avviviamo sempre di più al mondo del lavoro. Proprio adesso  inizio a capire quante  siano sempre di meno le possibilità di realizzarsi. Un mezzo molto importante che dovremmo saper sfruttare per sconfiggere questo problema è l’istruzione. La scuola è quella che secondo me ci aiuterà a relazionarci meglio anche nel mondo e avere maggiori opportunità lavorative

«Sono curioso di sapere da te cosa pensi del problema degli emigrati e dell’integrazione razziale»

christian floris
Christian Floris

«Credo che il “problema” dell’ immigrazione vada affrontato su diversi aspettii: bisognerebbe dare accoglienza a coloro che scappano da una situazione drammatica che vivono nei loro paesi;  bisogna però  ideare un progetto per tutta l’Europa affinché ci possa essere una reale integrazione per tutti questi che urlano al mondo “dignità alla vita”»

« Perché hai scelto di entrare in seminario?»

« Attualmente vivo in seminario dove ho intrapreso un percorso di discernimento per capire cosa il Signore ha riservato per me e, più specificamente, sto cercando  di capire se la mia vita può essere dedicata al sacerdozio

« Bene Christian, vuoi dare ora i dettagli dell’operazione umanitaria che stai organizzando. Tieni presente che in questo blog troverai sempre una porta aperta per la comunicazione e per iniziative sociali così valide.»

« Grazie per questa accoglienza che mi hai riservato ed alla quale anche tu stai dando un contributo dandomi semplicemente spazio. L’iniziativa è una vera e propria colletta alimentare che si svolgerà il 27 febbraio  nel corso della mattinata. Presso l’Istituto Tecnico Commerciale Don Gavino Pes ci sarà un punto di raccolta di beni alimentari di prima necessità, per intenderci, pasta, riso, legumi secchi, scatolame, zucchero, olio, farine, pomodori in scatola, ecc. Non possono essere raccolte carni o pesce per evidenti problemi di conservazione. Chiunque voglia rispondere a questo appello può venire tranquillamente in Istituto e troverà me e altri studenti che raccoglieranno le buste»

Sin qui le parole di Christian. Riflessioni di un ragazzo maturo, dotato di bontà d’animo e di speranza, di altruismo e di sufficiente coraggio per intraprendere iniziative sociali così importanti. Sapersi rendere conto di ciò che stiamo attraversando, in un giovane sensibile “piccolo uomo”, è sintomo che la Scuola funziona ancora quando sa trasmettere valori umanitari così importanti. Cio che mi piace sottolineare di questa esperienza è che non è vero che i giovani sono distratti, alieni a capire cosa succede in questo drammatico momento economico. Sono loro, questi piccoli uomini, che ci assicurano la speranza di un cambiamento. Perché, ancor prima di toccare loro stessi le difficoltà della vita, sanno capire i disagi degli altri. Da parte della città e di ciascuno di noi che saprà accogliere questo invito a donare, io dico Grazie a Christian e a questo bel momento di solidarietà che ha voluto presentarci, insieme ad una lezione di vita che dobbiamo accettare. Ci piaccia o no, anche un ragazzo di 17 anni può insegnarci tanto.

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