Tempio Pausania, “Il radicalismo islamico”, di Paolo Cagnoni.

Tempio Pausania, 15 lug. 2016-

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Paolo Cagnoni, galluranews

Distruggere è facile. Se qualcuno vuole ammazzare gente a caso non puoi prevederlo nè fermarlo. Puoi prevenire un attentato, non la follia demoniaca di due fetidi maiali che si buttano contro donne e bambini con un camion per ammazzarne il più possibile.

Mi piacerebbe, in un momento di dolore senza fine che si somma a tanti altri – penso alle vittime dei bombardamenti e delle violenze in ogni Paese del mondo, non solo a quelle del terrorismo islamico -, mi piacerebbe riuscire a ragionare con chi non ha capito, o non ha voluto capire, le devastanti conseguenze della finta globalizzazione forzata, dell’informazione manipolata, della finanza usata come arma di distruzione delle istituzioni democratiche, dei diritti civili, dei diritti del lavoro e delle persone.

Questa follia iniziata qualche decennio fa e sfociata nella martellante propaganda pro-global, nell’Euro e nelle crisi infinite e manipolate ad arte ha una causa principale: LA ROTTURA DI EQUILIBRI STORICI, LA DEVASTAZIONE DI UN PATRIMONIO DI SAGGEZZA ACQUISITA NEI SECOLI, LA NEGAZIONE DELLE DIFFERENZE IN NOME DI UNA FOLLE IDEOLOGIA RADICAL CHIC e ULTRALIBERISTA. Due diverse forme di follia distruttiva che si sono incontrate e sostenute l’un l’altra pur essendo apparentemente in conflitto. La follia del “politically correct” sommata alla follia dei “mercati che decidono”.

Ecco, queste sono due facce della stessa medaglia, e infatti – sia pure con toni apparentemente diversi – sono entrambe impegnate nella manipolazione mediatica continuata, nel continuo ribaltamento della realtà attraverso formule e slogan dal contenuto falso e ricattatorio, nell’asservimento a poteri neofeudali che si sono lanciati alla conquista del mondo e stanno devastando tutto per interesse.

In questo calderone si sono infilati quelli che credono di poter controllare tutto (finanzieri, affaristi, politici, militari) e che credevano di poter usare il radicalismo islamico a loro favore. Ora gli è sfuggito di mano ed è un demone che minaccia il mondo. In questo calderone si sono infilati e proliferano gli estremisti, i maiali fetidi che ammazzano donne e bambini,

La situazione è drammatica e molto complicata. Ma la radice di quello che sta succedendo, la radice che va combattuta e distrutta al più presto, è questa: la distruzione di equilibri che garantivano un certo grado di pace – che la pace definitiva non c’è e non ci sarà mai, siamo esseri umani e il conflitto è nella nostra natura. L’architrave radicalchic-ultraliberista che ci sta schiacciando con sadismo. Questa è la radice.

Ci hanno detto che le differenze bisogna negarle, che non ci sono regole nè limiti (solo nelle cose che interessano ai signori delle èlite però…), che valori e principi sono cose sorpassate. Che tutto si può mischiare, confondere, sovrapporre: volemose bene, chi non approva è un pazzo o un guerrafondaio. Ci hanno bombardato per decenni con questa propaganda. E intanto hanno cominciato a controllarci attraverso politiche monetarie devastanti e a sottrarci, giorno per giorno, pezzi della nostra civiltà. Hanno smembrato il corpo sociale, stanno apparecchiando un futuro atroce e intanto continuano con la loro marcia propaganda. E così ci hanno fatto credere che le differenze siano un male, quando invece è l’equilibrio e il rispetto delle differenze a creare pace. La negazione della realtà causa solo tragedie.

Il terrorismo estremista islamico è una minaccia terribile.
Le èlite finanziarie che stanno devastando l’Occidente sono una minaccia terribile.
La propaganda radical-chic e ultraliberista è il fulcro della tragedia contemporanea che sembra avvolgerci tutti e sembra non avere rimedio.

Invece un rimedio c’è. E’ nelle mani delle persone, nelle nostre mani. Siamo miloni e milioni mentre i burattinai sono poche migliaia.
Se li lasceremo andare avanti nel loro folle piano di distruzione, sarà nostra responsabilità. E tutti i drammi che si sommano e ci lasciano muti e senza parole saranno la logica conseguenza della nostra inerzia.

Paolo Cagnoni

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