Tempio Pausania, Referendum ottobre 2016, perché votare NO, di Economia Democratica. Rubrica economica a cura di Antonello Loriga.

Tempio Pausania, 11 giu. 2016-

fonte pagina Economia Democratica

REFERENDUM OTTOBRE 2016
Perché è necessario VOTARE NO al Referendum di ottobre 2016 in 10 punti:

1) Il soggetto che ha scritto la riforma è stato eletto con una legge elettorale (porcellum) con un PREMIO DI MAGGIORANZA dichiarato INCOSTITUZIONALE dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.1 del 2014, i deputati e senatori sono nominati dalle segreterie di partito.

2) Presenza di evidente CRITICITÀ TRA RIFORMA COSTITUZIONALE E ITALICUM, che assegna alla lista vincente, e non alla coalizione, un premio di maggioranza che dà pieni poteri ad un’unica lista

3) Presenza di criticità per l’elezione del Presidente della Repubblica che avverrebbe ad opera di UNA SOLA LISTA.

4) La famigerata riduzione dei costi della politica è dell’ordine di poche centinaia di milioni di euro su un COSTO EFFETTIVO DEL SENATO DI APPENA 0,064% DELLA SPESA STATALE, e non vengono eliminati tutti i senatori, come ci vogliono far credere. Inoltre la riduzione dei senatori significa decisamente meno rappresentanza, ovvero meno democrazia.

5) La contrazione dell’iter legislativo favorisce solamente i poteri forti sovranazionali che si propongono di superare quello che per loro è un “ostacolo”, ovvero la DEMOCRAZIA degli Stati.

6) Il governo ha dichiarato senza vergogna che l’obiettivo, la “missione” di questo governo è sempre e solo stata la riforma costituzionale. A pro di chi?

7) SOTTRAE ancora di più la SOVRANITÀ POPOLARE dal popolo Italiano per facilitare i grandi poteri finanziari. Per le leggi popolari ad esempio occorrono 150.000 firme invece delle attuali 50.000.

8) La riforma non prevede l’abolizione dell’art.81 inserito nel 2012, contenente il pareggio di bilancio: la nostra vera catena.

9) Smantella progressivamente gli enti locali, quali le province, con la scusa della riduzione dei costi, (che per uno stato sovrano in realtà non costituiscono alcun tipo di problema) anche se sono esigui rispetto alla spesa statale, proprio come abbiamo visto per il Senato.

10) Infine la riforma non rispetta l’art.138 della Costituzione in materia di revisione costituzionale, in quanto prevedeva la maggioranza assoluta in seconda votazione con un sistema proporzionale puro, inesistente dal momento che i fautori della riforma sono quelli eletti con il porcellum, incostituzionale.

Questi sono i principali motivi per i quali è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO VOTARE NO. Riformare la Costituzione dei Padri Costituenti significa privarci dei diritti che essi avevano lucidamente previsto per tutti noi, al di là delle fazioni politiche. La Costituzione è patrimonio Italiano, è per tutti ed è di tutti. Non gettiamola in pasto ai leoni della grande finanza. Ne va del nostro futuro

Caterina Betti
Economia Democratica

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