Tempio Pausania, Su mammografie, elisoccorso e dintorni. Le criticità della riforma.

Tempio Pausania, 21 lug. 2018-

Mi scrivono su alcune criticità affiorate in questi ultimi tempi sulla cosiddetta riforma della rete ospedaliera in Sardegna. Posto che tutti stanno toccando con mano le assurdità delle conseguenze di non aver a disposizione più alcuni servizi ritenuti di fondamentale importanza per il territorio, si evidenziano anche disservizi su quel che in linea teorica era rimasto. Tra i tanti la radiologia che non effettua da tempo l’esame considerato importante per le donne che si chiama “mammografia”. Nelle lettere, viene rimarcata la risposta data alle donne che vengono dirottate altrove in quanto a Tempio questo esame non viene più eseguito. Si dice che l’apparecchio sia perennemente in riparazione e si dice anche che manchino le figure sanitarie sufficienti per garantirne l’operatività. Quale che sia la ragione, sappiamo per certo che la mancanza di personale sia una ragione  comune a quasi tutti i reparti del Dettori e, per quanto concerne l’ipotesi che il macchinario possa avere problemi di funzionamento, anche questo è un problema già accaduto per altri strumenti diagnostici. Qualunque sia la vera ragione, sta di fatto che la mammografia è ferma e da queste pagine invito l’amministrazione tempiese e il sindaco Biancareddu a prendere nota che i problemi restano, nonostante lui stesso abbia ricevuto conferma che il Dettori non perderà i suoi servizi.

Detto delle lettere attinenti al disservizio in radiologia per le mammografie, ora torno sul servizio di elisoccorso di cui ho già scritto. Salutato come la ciliegina sulla torta della “buona” riforma della rete ospedaliera, l’elisoccorso di cui da anni si parlava come di un aggiunta agli altri servizi e non della soluzione ai problemi della sanità sarda, mi soffermo sulle cifre e sui costi.

L’AIRGREEN che si è aggiudicata l’appalto per i prossimi anni, per una cifra di circa 58 mil. e mezzo di euro, ossia oltre 8.300 mil. all’anno. Le basi attivate sono per ora Elmas e Olbia, entrambe H12. A Olbia dal 1 agosto il servizio sarà H24, mentre dal 15 agosto anche Alghero avrà il suo mezzo in dotazione. Totale 3 elicotteri.

Lasciando da parte tutta la macchina organizzativa del servizio, gestito sempre dal 118 e le sue centrali operative di Cagliari e Sassari, un’attenta analisi dei costi sarebbe opportuna da mettere in luce. Sapete quanto costa un soccorso con tale mezzo da Tempio a Olbia? Quasi 3.000 euro, solo di carburante. Considerando che il servizio è operativo in tutta l’isola, che saranno al momento 3 i mezzi usati e che nei primi 15 giorni di luglio (entrato in vigore il 1 luglio scorso) sono stati circa 70 gli interventi effettuati, fate un po’ i conti di quanti di questi interventi sarebbero stati forse inutili se a terra ci fossero stati i servizi ospedalieri idonei per trattare dette emergenze. Quanto sarebbe potuta migliorare la qualità dei servizi a terra se questi soldi, per carità ben spesi, fossero stati dirottati per l’offerta dei servizi negli ospedali? Certo, la tempistica. Insostituibile quando si ha a che fare con emergenze gravi. Se si ha un grave incidente nel territorio dell’alta Gallura e le condizioni sono particolari, è doveroso intervenire nel minimo tempo per abbreviare al massimo il soccorso e dirottare il paziente verso la struttura idonea più vicina. Chiedo agli esperti: quando un elicottero, a causa di avverse condizioni meteo, non può alzarsi in volo? Cosa succede? Entrano in gioco gli ospedali più vicini. Giusto? 

Se un paziente in codice rosso per un grave trauma cranico, ischemia o altre patologie che sono “tempo-dipendenti”, devono essere soccorsi solo con mezzi a terra in quanto un elicottero in quella giornata ha trovato condizioni meteo contrarie, cosa si fa? Lo si porta al primo P.S. attrezzato per curare quel paziente. E se quell’ospedale fosse Tempio? E stato scritto sempre, da oltre 5 anni, che Tempio e il suo ospedale servono un bacino d’utenza di oltre 40.000 persone all’anno e che al Dettori arrivano anche da paesi che ricadono fuori distretto (Anglona). In altri tempi si sarebbe stati in grado di prestare le giuste cure, stabilizzare il paziente e poi trasferirlo ad un centro specializzato. Oggi, no. E rammento, per chi ancora non lo sapesse, che a Tempio gli interventi al P.S. sono tra i 50 e i 70 al giorno, con punte anche molto più alte durante l’estate. Mi dicono di diffondere una nota, forse mal intesa, diramata ad Aprile sui codici gialli e rossi. Mal interpretata questa circolare ATS, dava idea che a Tempio non potevano essere trasferiti codici gialli e rossi. Riepiloghiamo per codice la gravita dei soccorsi:

I codici colore gravità (triage)
  • codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure;
  • codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita;
  • codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili;
  • codice bianco: non critico, pazienti non urgenti;

A Tempio possono essere trasferiti anche codici gialli e rossi a meno che non si è in presenza di grave trauma cranico, ischemia, o altre gravi conseguenze. Per il resto, anche i codici delle emergenze gravi, possono essere trattati a Tempio dove il paziente viene stabilizzato e messo in condizione di essere trasferito altrove.

Già, trasferito sempre e comunque però.

Chiudo, lasciandovi alle riflessioni opportune su alcuni quesiti:

Fermo restando che il servizio di elisoccorso fosse una necessità, è  meno necessario avere un presidio ospedaliero completo dei suoi servizi, migliorati, potenziati, in grado di offrire una ottima qualità, come peraltro sempre accaduto qui a Tempio? Cosa ci sarebbe da esultare nel vendere l’elisoccorso come la ciliegina di una riforma penosa e penalizzante per tutti i cittadini sardi? Ragionate sempre partendo dagli oltre 8 mil. di euro all’anno per l’elisoccorso.

“Là dove c’era l’erba oggi c’è…il deserto”.

Antonio Masoni

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