Tempio Pausania, una storia da conoscere. Un parco ottocentesco che rischia di scomparire. Tra le piante presenti anche una sughera.

Tempio Pausania, 1 nov. 2015-

Una storia che colpisce direttamente al cuore, come tutte quelle che parlano di bellezze naturali in abbandono, di quelle sensibilità umane che ti escono fuori e ti inducono a far qualcosa, per forza. Un castello incredibilmente bello ed un parco annesso dove sopravvivono ancora molte specie arboree di grande pregio, tra cui una sughera.

Siamo in Toscana, a Reggello, un comune che ha nel castello di Sammezzano e nel suo parco la ricchezza più conosciuta. Questo parco, come spiega la nota sottostante, sta vivendo un momento drammatico. Il castello è stato messo all’asta e le due svolte in questi giorni di fine ottobre, sono andate deserte. La prossima sarà a febbrario del 2016. 

A questo LINK trovate anche un video che vi farà conoscere il castello di Sammezzano. A questo LINK alcune foto del Parco

Vi propongo una storia così come viene raccontata da un post su facebook.

“IN TANTISSIMI ci avete chiesto di scrivere un post inerente il bellissimo parco che fa da cornice al Castello di Sammezzano e noi ovviamente, cercando per quanto possibile di far piacere ad ognuno di voi, lo pubblichiamo più che volentieri.
Il parco, tra i più vasti della Toscana, venne fatto costruire a metà dell’Ottocento dallo stesso ideatore del Castello, Il Marchese Ferdinando Panciatichi, il quale vi fece piantare una grande quantità di specie arboree esotiche, come sequoie e altre resinose americane, mentre l’arredamento architettonico fu realizzato con elementi in stile moresco quali un ponte, una grotta artificiale (con statua di Venere), vasche, fontane e altre creazioni decorative in cotto. Purtroppo solo una piccola parte delle piante ottocentesche è giunta ai giorni nostri: già nel 1890 delle 134 specie botaniche diverse piantate alcuni decenni prima, ne erano sopravvissute solo 37. Ad oggi sono presenti esemplari di araucaria, sequoia, tuja, tasso, cipresso, pino, abete, palma, yucca, querce, aceri, cedro dell’Atlante, cedro del Libano, bagolaro, frassino, ginepro, acacia, tiglio e numerose piante di interesse floriculturale. Esso è quindi un patrimonio botanico inestimabile formato non solo dalle specie arboree introdotte ma anche da quelle indigene. Tra le prime le più conosciute sono senza dubbio le sequoie della California che hanno trovato a Sammezzano condizioni ideali, come dimostrano le notevoli dimensioni raggiunte da questi alberi in soli 150 anni, che fanno di queste piante le più antiche di europa. Fra di esse è presente la cosiddetta “sequoia gemella”, alta più di 50 metri e con una circonferenza di 8,4 metri, che fa parte, tra gli alberi monumentali d’Italia, della ristretta cerchia dei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”.Tra le specie indigene meritano di essere citate numerose specie di querce: il leccio, la farnia, il cerro, la roverella e, altra rarità, la sughera. E’ inoltre importante sottolineare che nel parco si trova il più numeroso gruppo di sequoie giganti in Italia, con ben 57 esemplari adulti, tutti oltre i 35 metri.
Ecco, noi abbiamo pubblicato ciò che in tanti ci avete chiesto, adesso però sta a voi diffonderlo e condividerlo nella vostra bacheca affinché raggiunga il più alto numero di persone possibili. Grazie con tutto il cuore e buona domenica!
Help Us Save Sammezzano: Share It!”

Dalla Sardegna, dalla Gallura, proviamo a dare una mano agli amici che vogliono provare a salvare il parco. Mettete il vostro like a questo link che appartiene all’organizzazione SAVE SAMMEZZANO

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