Tempio Pausania. “Il verde, la rotatoria, il degrado e l’informazione distorta”, due comunicati del gruppo Tempio Libera e Democratica.

Tempio Pausania, 27 apr. 2016-

Riceviamo e pubblichiamo due comunicati a firma di Antonio Addis e Sebastiana Carta, entrambi consiglieri di minoranza nell’amministrazione civica. Come sempre, tenendo fede al principio di dare voce a tutti senza mai nulla togliere ai comunicati ricevuti, pubblichiamo integralmente i due comunicati ricevuti.

  1. Comunicato di Antonio Addis, ex assessore all’ambiente della passata amministrazione Frediani e attuale consigliere del gruppo Tempio Libera e Democratica, forza di opposizione in seno all’attuale amministrazione Biancareddu.

“Nell’articolo apparso oggi sulla Nuova Sardegna in cronaca di Tempio, nel quale Daniela Campra (consigliere Comunale di Tempio Libera), denuncia il degrado nel quale si trova il Quartiere di San Giuseppe, il cronista ha integrato le dichiarazioni della Consigliera con considerazioni personali che meritano una doverosa smentita. Vorrei infatti ricordare che gli alberi abbattuti, circondavano la chiesa della Concezione, poggiando le loro branche sopra il tetto e rappresentavano un pericolo per la stabilità della struttura e per le persone che frequentavano il sito. Dopo il taglio, avvenuto nel 2013, sono state messe a dimora diverse piante di leccio e altre piante a foglia caduca, in modo da garantire maggiore luminosità durante l’inverno ed ombra nel periodo estivo. Quindi gli alberi sono stati rimpiazzati, contrariamente a quanto affermato dal cronista. Oltre alla pulizia dell’area nel periodo antecedente il mese mariano, negli spazi limitrofi alla chiesa sono state inoltre posizionate aiuole in granito, cestini portarifiuti e panche in legno; tutto questo in sinergia con numerosi concittadini che hanno compartecipato agli interventi di pulizia ed arredo. Tutto questo è stato volutamente ignorato a suo tempo dal cronista, come tanti altri interventi e progetti dell’ex assessore all’Ambiente ed Urbanistica del Comune di Tempio. Ritengo queste precisazioni doverose, in un momento nel quale una certa stampa, continua ad usare il mezzo d’informazione in modo distorto privando i cittadini di una corretta informazione.

Antonio Addis”

2. Comunicato di Sebastiana Carta, consigliere del gruppo Tempio Libera e Democratica, forza di opposizione in seno all’attuale amministrazione Biancareddu.

“L’abbattimento di piante che per tutta una vita hanno identificato una via, una piazza, un sito a noi caro, ha sempre un impatto emotivo forte. Per questo è comprensibile il moto di rabbia dei concittadini che da un giorno all’altro si sono ritrovati viale Valentino e Circonvallazione San Giuseppe spogliate dei maestosi alberi. D’altra parte bisogna tener nel giusto conto il fatto che si tratta di un intervento finalizzato all’allargamento della carreggiata e alla sua messa in sicurezza; gli interventi che si attuano all’interno dei centri abitati con l’utilizzazione di suolo, ancorché altamente positivi, hanno inevitabilmente anche risvolti negativi e impattanti. L’aspetto veramente grave e inaccettabile è il modo di agire della nostra Amministrazione che dimostra inadeguatezza e incapacità nell’affrontare i problemi. Non si è affatto preoccupata di progettare interventi sostitutivi del verde abbattuto, come doveroso e come prevedono tutte le amministrazioni che abbiano piena consapevolezza dell’importanza del verde pubblico. La regola che una Amministrazione virtuosa dovrebbe seguire, in caso di necessari abbattimenti, è quella di garantire la messa a dimora di un numero di piante che a maturità abbiano un volume di chioma superiore rispetto a quello delle piante abbattute. Inoltre l’intervento è stato fatto senza condividere le azioni con i cittadini e addirittura, fatto gravissimo, è stata omessa anche l’informazione . Osservando il degrado che regna nelle aree verdi, non stupisce la mancanza totale di progettualità e di interesse per il verde che fin dall’inizio ha caratterizzato questa Amministrazione, ma preoccupa la totale mancanza di condivisione che è indice di un modo autoritario di operare e di gestire la cosa pubblica, all’interno del quale, non solo le piante, ma anche i cittadini e le loro esigenze trovano davvero pochi spazi.

Sebastiana Carta”

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