Tempio Pausania, Ciao Andrea!

Tempio Pausania, 27 dic. 2015-

Ciao Andrea, oggi è stata per me una giornata a doppia lettura. In mattinata un uomo di 98 anni che ha saputo regalarmi un po’ della sua sapienza facendomoi anche divertire, stasera la notizia della tua morte.

No, mi son chiesto, sarà la solita voce che gira per Tempio. Invece no, stavolta era vera, tremendamente vera. Sapevo che stavi male e che quel maledetto tumore era oramai incontrollabile e incurabile ma, in cuor mio, ho sempre coltivato la speranza che ce l’avresti fatta. In questi tempi ci siamo sentiti spesso. Dopo quella intervista a Sergio Todesco, mi cercasti. Volevi sapere come recuperare il numero di Sergio. Ti capisco, sapere che la battaglia contro il tumore si poteva vincere era giustamente argomento di  estremo interesse per te e per tutti. Così, andammo assieme da Sergio, con l’amico Antonello e lui fu un ottimo consigliere. Cercò di aiutarti nell’alimentazione ma nessuno di noi, e probabilmente nemmeno tu, poteva immaginare che quel tuo tumore era in fase troppo avanzata. Nonostante tutto, iniziasti a mangiar meglio, a provare sul tuo corpo gli effetti di un nuovo stile di vita.

Mi hai telefonato dall’aeroporto di Milano, circa un mese fa. Stavi rientrando alla tua casa, a metà tra lo sconforto e una rinnovata speranza. Non hai mai considerato la battaglia perduta. Non era nel tuo stile.

Che dire ora che non ci sei più? Solo che mi mancherai tanto perché con te se ne va un  amico con cui ho condiviso alcune esperienze comuni, vecchie e nuove. Eri una persona serafica, nulla ti poteva far irritare. Sapevi contrapporre sempre la tua semplicità disarmante e una calma interiore da invidia. Il ritratto insomma della Brava Persona, di quelle che non si sentono mai perse e sanno affrontare le difficoltà della vita con serenità e coraggio. Si, caro Andrea. Tu eri un uomo coraggioso, laddove per coraggio non s’intende l’ardimento ma la lucidità che ti permette di opporti a qualsiasi ostacolo, anche a quello più difficile da superare.

Ciao Andrea Rosini, ciao Momo. A 52 anni potevi aspettare ancora un po’ ma hai preferito addormentarti, mentre quei dolori, quei maledetti dolori di questi ultimi tempi, nemmeno per un istante, ti hanno abbandonato. Che tristezza vederti in quel feretro stasera, con tuo padre che ti baciava per l’ultima volta e tua madre che non si dava ragione del perché un genitore possa sopravvivere al proprio figlio.

Riposa in Pace Amico Mio!

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