Tempio Pausania, L’uomo…onnivoro o frugivoro?, di Sergio Todesco. Rubrica Ben Essere

Tempio Pausania, 25 mag. 2016-

L’uomo preistorico è stato quasi sempre vegetariano e cacciatore per poco tempo, anche se questa idea a molti può sembrare assurda.

Ma partiamo dalle caratteristiche anatomo-fisiologiche.          

Un certo tipo di struttura anatomica è sempre correlata al suo funzionamento e nel nostro caso alla fruizione di un certo tipo di cibo, di alimenti.

Considerando l’uomo come animale, gli studi di anatomia e fisiologia lo classificano come un frugivoro. Gli antropologi, massima autorità in questo campo, non esitano a derivarlo dai primati e classificarlo come tale. Ma secondo loro l’uomo abbandona le necessità frugivore non appena si spoglia degli abiti scimmieschi diventando evoluto. Con l’evoluzione, l’uomo diventa più carnivoro dei carnivori nonostante il mancato mutamento fisiologico ed anatomico della sua struttura corporea.

Il fatto che per necessità, nelle sue continue migrazioni, per carenza di cibo della specie, sia stato portato a diventare cacciatore e nutrirsi di carne e pesce, non ha apportato nei secoli e nei millenni ad alcun cambiamento strutturale e fisiologico nel suo organismo.

Quindi i nostri corpi non hanno mai cambiato i loro presupposti anatomo-fisiologici se non per adattamenti patologici. Millenni di alimentazione carnivora non hanno alterato o modificato le caratteristiche frugivore dell’uomo.

In tutti gli animali l’alimentazione adeguata è indicata dalla sua organizzazione fisica. L’uomo presenta uno stomaco piccolo e un intestino lungo fino a otto metri per digestioni veloci e prive di scorie.

Gli animali carnivori hanno invece stomaco grande, iperacido, e intestino corto e tozzo per ospitare digestioni lunghe e laboriose.

Il carnivorismo non ha indotto alcun adattamento se non patologico.

Il nostro sistema gastro-intestinale è sempre rimasto quello di un frugivoro nonostante il cambiamento di abitudini alimentari. Tutto il tubo digerente, dalla bocca al colon, si adopera per alcalinizzare il cibo nelle sue trasformazioni da bolo a nutriente cellulare. Lo stomaco del fruttariano è predisposto, diversamente da quello dei carnivori, per alcalinizzare e non per acidificare gli alimenti. L’acidificazione nello stomaco dell’uomo è sempre adattamento patologico. Sì, l’acido cloridrico nello stomaco, a cui il sistema medico attribuisce funzione digestiva delle proteine è in realtà adattamento patologico dovuto alla degradazione della mucosa gastrica per i cibi carnei irritanti.

L’acido cloridrico non è preposto al metabolismo delle proteine se non come attivatore enzimatico e di fattore intrinseco per la famosa e ossessionante B12: in presenza di proteine stimola la trasformazione del proenzima pepsinogeno in pepsina, l’enzima responsabile della destrutturazione delle proteine in polipeptoni che verranno degradati nel duodeno a peptoni e  amminoacidi.

La mucosa gastrica, nella sua naturale e salutare funzione alcalinizzatrice, secerne bicarbonato di sodio e per ogni molecola di bicarbonato una molecola di acido cloridrico che non viene riversata nel lume stomacale, ma custodito nelle profonde cripte della mucosa gastrica come attivatore di enzimi e barriera antibatterica per polarizzazione attrattiva.

E’ il continuo consumo di carni ad incrementare gli acidi nello stomaco e costringerlo ad espandersi oltre modo per i pasti abbondanti e indigesti che, allungando i tempi di permanenza digestiva, producono fermentazioni e conseguente dilatazione delle pareti dello stomaco e quindi fuoriuscita di acido cloridrico dalle cripte di contenimento; tale conseguenza porta alle ben conosciute irritazioni e infiammazioni della parete gastrica. L’acido cloridrico non fisiologico alla digestione, come invece viene propinato, è sempre adattamento patologico alla alimentazione onnivora, iper-azotata (carni, pesce, uova, latte e formaggi, legumi).

L’uomo per struttura e funzionamento è sempre stato e sempre sarà, predisposto ad una alimentazione frugivora: frutta, ortaggi, verdure.

Non ha canini per uccidere le prede, ne artigli o morso potente per azzannare anche il più tenero degli animali vivi. La struttura della bocca, a partire dall’articolazione temporo-mandibolare, è idonea alla masticazione e alla triturazione dei vegetali e della frutta, appena sufficiente per le consistenti carote, non certo per strappare la carne degli animali vivi o cadaveri. Il morso dell’uomo è molto debole, molte volte in difficoltà nell’aggredire una mela; quello dei carnivori potente e profondo, è un morso assassino.

Quando il mio cane sente odore di carne o vede sangue  scodinzola e gioisce  richiamato dalla sua natura.

L’uomo e la donna alla vista del sangue impallidiscono e a volte svengono. L’odore della carne è nauseabondo e non di rado provoca disgusto e vomito. I bambini piccoli intuitivamente la sputano e la rifiutano ed è col tempo che vengono costretti a cibarsene, mentre sono attratti dai colori della frutta e dal suo profumo. Provate ad entrare in un mattatoio, dove il tanfo del sangue scorre insieme all’alone della paura, del terrore e della morte, e non mangerete più carne in vita vostra.

Non siamo attratti dalla carne e dal sangue come invece lo sono gli animali carnivori, tant’è che viene cucinata, arrostita, condita in tutte le salse, salata e speziata per nascondere l’odore di cadavere.

Ma anche cotta, la carne è sempre riconosciuta dannosa dallo stomaco e dal sistema immunitario che si allerta con leucocitosi digestiva (aumento abnorme di leucociti nel sangue). Il sistema immunitario riscontra, anche nella miglior carne, fattori di rischio per l’integrità organica. Ecco alcune sostanze tossiche presenti nella carne e derivate dal relativometabolismo: ptomaine, putrescine, cadaverine, indolo, scatolo, benzopirene (arrosti), adrenalina, aldeide malonica, creolina (cottura dei grassi), betasfenolo, urochinasi (distruttore di cellule renali), fenolo, metano, albumina, gelatina, purine, nitriti, nitrati, e ancora tanti altri tossici che anche se in misura infinitesimale, nel tempo e con l’abuso, vanno a destabilizzare tutte le funzioni organiche. Se poi aggiungiamo a queste sostanze anche gli antibiotici e gli ormoni, prassi ormai accreditata in tutti gli allevamenti industrializzati, il guasto assume gli aspetti della catastrofe fisica e morale. Si, anche morale perché non ci si nutre della sola carne ma anche degli ormoni della paura e del terrore cui vengono sottoposti gli animali destinati al macello. Ci si nutre anche dell’emotività dolorosa che accompagna gli animali nel loro viaggio di preparazione alla morte. Queste memorie rimangono intrise nelle fibre muscolari dei pezzi di cadavere che finiscono nei piatti di portata per diventare memoria organica e psichica nei corpi degli approfittatori. Il metabolismo del cibo interferisce non solo con la crescita cellulare, ma anche con la predisposizione psichica a percorsi mentali buoni o sfavorevoli; il consumo della carne predispone, più di altri cibi, alla reattività e aggressività.

Il nostro corpo-mente trae sostentamento dai nutrienti del sangue attraverso il lungo sistema cardio-circolatorio che arriva in ogni parte del corpo. Quando questo nutrimento difetta in composizione o quantità si diventa predisposti alla degenerazione e alla malattia.

Finalmente sono tutti concordi, compresa la scienza medica, che a rendere il sangue grasso, catramoso, pesante, contribuisce l’alimentazione con carne, pesce, latte e derivati. Sangue pesante uguale malattia, tutte le malattie. Tutti gli ingredienti della patologia degenerativa si riscontrano nell’alimentazione onnivora e carnivora, e non nella frutta, negli ortaggi , nelle verdure.

Ai cardiopatici, ai malati di tumore, viene finalmente consigliata una alimentazione ricca di antiossidanti, di elettroni, di acqua biologica zuccherina, di energia solare, di vitamine e minerali organici, tutti presenti nei cibi del sole: frutta, verdura e ortaggi, i soli alimenti capaci di nutrire, fortificare, purificare e guarire.

Il nostro corpo è sacro e lo stomaco va considerato alla stregua di un santuario che richiede rispetto, venerazione e pensiero accurato tutte le volte che un cibo o una bevanda si avvicina alla bocca.

Siamo carnivori o frugivori?

Buone digestioni dal vostro compagno di viaggio.

Sergio Todesco

 

 

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